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Materiali stabilizzati a bitume (BSM): a che punto siamo?

L’importanza di questa tematica ci ha portati a voler approfondire con uno dei più stimati Ricercatori del panorama internazionale: il Prof. Kim Jenkins

Materiali stabilizzati a bitume (BSM): a che punto siamo?
“MG”: “Le line guida sudafricane richiedono una caratterizzazione e classificazione dei materiali molto dettagliate. È possibile descrivere brevemente i punti principali?”.

“KJ”: “Certo. Forse però è bene che dia qualche informazione preliminare sullo sviluppo dei sistemi di classificazione e caratterizzazione. Tecnici esperti di materiali non si trovano dietro l’angolo, questo è il problema. Allo stesso tempo, i dati delle indagini sono vari (per esempio i test di laboratorio sui materiali stradali, i DCP, le misure di deflessione), ciascuna offre differenti parametri. Come conseguenza i dati delle indagini spesso non sono utilizzati al meglio nelle elaborazioni progettuali.

Il Dott. Fritz Jooste, unun abile Progettista di pavimentazioni, ha sviluppato un sistema per processare dati diversi e arrivare ad un “equivalente di progettazione, DE” dei materiali presenti sulla strada. Il metodo DE usa la classificazione dei materiali e dati prestazionali della pavimentazione basandosi su principi statistici bayesiani per valutare la probabilità di una certa classe di materiale. Maggiori i dati a disposizione, migliore l’affidabilità della classificazione. Il metodo può essere applicato introducendo tutti i dati disponibili, ottenendo così una classe DE, con il relativo livello di affidabilità. Non solo questo metodo offre uno strumento per scelte “intelligenti” ma è anche un utile strumento per aiutare i giovani ingegneri ad acquisire esperienza”.

“MG”: “Al WCPAM hai descritto il ruolo importante delle prove triassiali nella progettazione con I BSM. Puoi darci un breve riassunto del tema?”.

“KJ”:“Come prima accennato, la ricerca ha mostrato che le proprietà di resistenza al taglio determinate tramite la prova triassiale sono proprietà molto affidabili per la progettazione. Sulla scorta di questa evidenza è stato sviluppato un metodo speditivo per eseguire prove triassiali sui BSM. L’obiettivo principale era sviluppare un apparato semplice per eseguire test monotonici su campioni cilindrici alti 300 mm e 150 mm in diametro, con risultati affidabili.

Ci siamo ispirati alla Triassiale tipo Texas e altri concetti per sviluppare una guaina gonfiabile all’interno di un cilindro di acciaio come la migliore soluzione. Il tutto è stato ulteriormente migliorato a livello di prodotto commerciale. È stato usato in più di 200 mix design, fornendo risultati molto affidabili. Il valore aggiunto di questo test è che le risultanze, cioè coesione e angolo di attrito dei BSM, possono essere direttamente utilizzati per la progettazione strutturale della pavimentazione”.