“S&A”: “Sono al lavoro cinque Imprese per demolire quello che resta del viadotto. Relativamente alla rimozione e allo smaltimento delle macerie – che sono certamente fasi complesse – come e in quale sito saranno stoccati i materiali di risulta?”.
“MB”: “Questo non si sa ancora, perché dipenderà da alcune situazioni: abbiamo ricevuto molte proposte, non solo per lo stoccaggio dei materiali di risulta ma anche per il loro riutilizzo, e attualmente le stiamo valutando con attenzione”.
“S&A”: “Come stanno procedendo i lavori sotto al moncone Ovest, quello che sarà smontato e non abbattuto? Chi gestisce e coordina tali delicate operazioni?”.
“MB”: “Sotto al moncone Ovest i lavori stanno procedendo. Ovviamente sono all’opera le Imprese capofila, cioè Fratelli Omini SpA, Fagioli SpA e Vernazza Autogru Srl. Hanno il loro Project Manager che le gestisce e sono controllate dalla Rina Consulting che è il nostro Direttore Tecnico”.
“S&A”: “Come verrà assicurata la viabilità Nord-Sud durante i lavori di demolizione?”.
“MB”: “Per ora la viabilità è completa e normale, nel senso che non ci sono state interruzioni determinate dai lavori. Nel momento in cui saranno necessarie le disporremo, ma saranno tutte temporanee”.
“S&A”: “Per l’affidamento dell’appalto principale, progetto e nuovo ponte, tra le due cordate avete optato per la società Salini Impregilo, con Fincantieri e Italferr. Quali sono i motivi di questa rilevante scelta?”.
“MB”: “Non si tratta assolutamente di una gara, né tanto meno di una procedura comparativa”.
Il Decreto prevede che le attività vengano affidate “mediante una o più procedure negoziate senza previa pubblicazione di Bandi o avvisi”. Le tre Società, riunite in cordata, hanno presentato una proposta con i costi complessivi e il relativo cronoprogramma, che è stata accolta.