Intervista a Giuseppe Mancini – Si torna a Torino. Per anni è stata la sede principale del nostro lavoro. La Società si chiamava Stet SpA, la Finanziaria dell’IRI per le telecomunicazioni. Molte e importanti le Controllate come la SIP, la SEAT, l’Italtel, la RAI, Telespazio e altre. Tanti ricordi e tutti pieni di ammirazione per “i capi” del tempo…
Il Direttore della rivista ci dice: “Devi andare all’Università” – la pausa che segue mi preoccupa ma è un attimo – “l’intervista va fatta al Politecnico”. Così, mentre ci dirigiamo verso il luogo dell’incontro, tornano alla mente vari avvenimenti storici, alcuni – in qualità di Capo Ufficio Stampa – terribili e vissuti nei trascorsi piemontesi. Primo tra tutti il terremoto del Friuli del 1976, dove a Gemona – con l’avallo dell’allora Amministratore Delegato Cerutti – riuscimmo ad organizzare in meno di un giorno una ventina di cabine telefoniche da cui, con il Concorso dell’Italcable e l’Azienda dei Telefoni di Stato, si rese possibile per tutti i terremotati di chiamare i parenti lontani.
Un’altra reminiscenza concerne la presentazione del satellite “Sirio” nel corso della trasmissione “Flash” condotta da Mike Bongiorno, con oltre 20 milioni di spettatori. I ricordi svaniscono non appena scorgiamo la nostra meta… Nella nostra immaginazione, il riferimento al Politecnico è correlato al Castello del Valentino, la sede storica per antonomasia, anche se attualmente il Politecnico ha diverse sedi sul territorio del Capoluogo piemontese oltre a una rete di poli tecnologici in Piemonte e Valle d’Aosta: la sede principale è la Cittadella Politecnica che parte da Corso Duca degli Abruzzi e comprende tutto l’insediamento di Corso Castelfidardo e Via Boggio in cui trova collocazione anche il Business Research Center, vale a dire l’area dedicata ai partenariati con le Aziende.
Veniamo così accompagnati nella stanza del nostro ospite, il Prof. Giuseppe Mancini, Ordinario di Tecnica delle Costruzioni presso la Facoltà di Ingegneria del Politecnico. Si trova all’interno di una Società di ingegneria e architettura – che conta circa 30 addetti – operante nel settore degli edifici storici e monumentali e dell’edilizia civile. Dopo i saluti di rito, scopriamo subito che la sua colazione è costituita da un caffè accompagnato da biscotti (non lo diciamo ma è la stessa nostra preferenza: in un film americano questo verrebbe interpretato come un buon segno per l’avvio della nostra intervista…).