“S&A”: “Come procedete quando vi sono richieste competenze esterne rispetto a quelle presenti in Pro Iter?”.
“MM”: “Pro Iter fa parte di un gruppo a cui appartengono altre Società con specializzazioni diverse e da cui è naturale attingere per le verifiche. Ad esempio Pro Iter Ambiente, Pro Iter Project & Construction Management e Tandem (specializzata in studi sul traffico) forniscono all’Organismo di ispezione, ognuna secondo la propria specificità, le competenze che lo stesso non possiede al proprio interno.
E se ne servono altre abbiamo provveduto a selezionare e qualificare Professionisti esterni specialisti, in grado di fornircele nel quadro di un rapporto professionale stabile e consuetudinario che li assimila a tutti gli effetti al Personale interno.
Inoltre provvediamo a erogare formazione metodologica specifica a tutti i tecnici coinvolti nell’attività di verifica, così da garantire omogeneità di prestazioni e di comportamenti.
Infine, mi riservo personalmente il controllo del prodotto dell’attività ispettiva e, se non sono convinto e soddisfatto del lavoro svolto dagli Ispettori, chiedo spiegazioni e rielaborazioni per accertarmi che le osservazioni siano fondate, oggettive e comprensibili, quindi facilmente recepibili e gestibili da parte dei Progettisti”.
“S&A”: “Come concluderebbe le riflessioni emerse da questa intervista?”.
“MM”: “Con la speranza che gli operatori dei lavori pubblici – tutti gli operatori – capiscano il valore intrinseco di un soggetto preposto al controllo del progetto. Il fine di questa attività è di garantire che le opere siano il più possibile confacenti alle necessità e ai requisiti che ne hanno motivato la concezione, la progettazione e la costruzione”.