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L’importanza della verifica e della validazione di progetto nelle opere pubbliche

Abbiamo intervistato il Dott. Alessandro Pandolfi, Direttore Tecnico e Legale Rappresentante del Gruppo Pro Iter, e l’Ing. Mauro Moroni, Responsabile Tecnico dell’Organismo di ispezione della Società, l’unico di tipo C accreditato insieme a quello del Politecnico di Milano

L’importanza della verifica e della validazione di progetto nelle opere pubbliche
“S&A”: “Quale strada andrebbe quindi percorsa, a suo giudizio, per far sì che il contributo della verifica progettuale fornisca un effettivo valore aggiunto, in grado di essere percepito positivamente da tutta la filiera dei lavori pubblici?”.

“AP”: “Si deve continuare con il lavoro egregio avviato da Accredia, che nei mesi passati ha riunito attorno a un tavolo di lavoro comune i più importanti soggetti interessati tra i quali OICE, Conforma e i principali Organismi di tipo B, chiedendo loro di collaborare per l’aggiornamento delle prescrizioni di Accredia e in particolare sui contenuti minimi che le verifiche dovranno contenere”.

“S&A”: “Quindi c’è la volontà di elevare la qualità della prestazione?”.

“AP”: “Da parte di Accredia direi proprio che c’è la volontà di “alzare l’asticella” e il tavolo comune ne è la dimostrazione. Tuttavia, nei lunghi e articolati confronti che hanno preso forma nel corso delle riunioni, sono emerse delle posizioni di inerzia che tendono a frenare un processo tanto necessario quanto virtuoso.

Di questo e della necessità di una maggiore competenza nel servizio di verifica progettuale vi parlerà l’Ing. Mauro Moroni, che è il Responsabile Tecnico dell’Organismo di ispezione di Pro Iter e ha lavorato assiduamente al tavolo comune proprio per i temi di cui abbiamo parlato sino ad ora”.

“S&A”: “Ing. Moroni, cosa può aggiungere sul tema degli standard minimi da rispettare in sede di verifica della progettazione?”.

“Mauro Moroni”: “Il tavolo voluto e coordinato da Accredia per ridefinire i contenuti minimi delle attività di verifica sta ormai concludendo il proprio lavoro e non è escluso che – ancorché faticosamente e a fronte di significative mediazioni – si giunga a un documento tecnico condiviso da tutti i soggetti preposti a rappresentare le tre tipologie di Organismi di ispezione (cioè i “tipo A”, i “tipo B” e i “tipo C”).

Questo documento, che dovrebbe essere licenziato prima del periodo di pausa estiva, conterrà prescrizioni di natura tecnica e operativa ineludibili da parte di chi conduce una verifica di progetto al fine di pronunciarsi sull’adeguatezza dello stesso a essere trasferito in sede realizzativa o costituire base di gara per un appalto di lavori, ovvero per un appalto di progettazione e costruzione.

La nostra posizione, come Pro Iter e come OICE (ma è vero che abbiamo trovato un importante sostegno e una significativa condivisione di approccio e punti di vista anche presso due importanti Organismi di tipo B quali ANAS SpA e Italferr SpA), è che l’articolato tecnico scandito dagli artt. 52, 53 e 54 del DPR 207 interpretava in modo corretto, completo ed efficace il senso e la finalità della verifica.

Quindi abbiamo sostenuto la necessità che, a fronte dell’abrogazione di quel Decreto causata dal D.Lgs. 50/2016, i suoi contenuti tecnici vengano trasferiti nel regolamento di accreditamento, così che nessun Organismo di ispezione potesse sottrarsi dal condurre verifiche il cui contenuto tecnico minimo sia stabilito e inderogabile, pena la sospensione dell’accreditamento (e quindi l’allontanamento dal mercato)”.