“S&A”: “A suo giudizio ribassi così importanti non tendono a ridurre la qualità del servizio di verifica?”.
“AP”: “La strategia commerciale che sembra andare per la maggiore tra gli operatori economici è a mio avviso la seguente: considerati i ribassi medi con i quali si assegnano le gare pubbliche recenti, per acquisire la commessa è necessario fare circa il 70% di ribasso.
Dopodiché, togliendo le spese generali e l’utile desiderato dall’importo offerto, si determina l’importo disponibile per condurre la verifica. A prescindere”.
“S&A”: “Come potrebbe allora essere innalzata la qualità del servizio?”.
“AP”: “La qualità del servizio viene definita attraverso i contenuti
delle normative vigenti e garantita dalle prescrizioni e dalle verifiche effettuate da Accredia, l’Ente coordinato dal MISE che rilascia l’accreditamento e funge da garanzia per il Cliente sulle modalità di effettuazione della verifica.
A tal proposito, sono dell’opinione che vi sia l’esigenza di fissare al più presto gli standard minimi da rispettare rigorosamente nello svolgimento di qualsiasi verifica progettuale.
È abbastanza evidente che, in assenza di una Normativa chiara ed esauriente che fissa i contenuti della prestazione, il valore dei ribassi non dipenda più dal tipo e dal numero di attività da svolgere, bensì esclusivamente dalla necessità di acquisizione degli operatori economici mediante un ribasso che sia nella media o superiore alle assegnazioni recenti”.
“S&A”: “E le Stazioni Appaltanti accettano questa situazione?”.
“AP”: “Purtroppo, attualmente il servizio di verifica progettuale è ancora vissuto troppo spesso dalle Stazioni Appaltanti come un costo e una perdita di tempo evitabile, invece di considerarlo un valore aggiunto imprescindibile, e in questa valutazione sono abbastanza convinto che la scarsa qualità media del servizio abbia un suo ruolo”.