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L’uomo che… “cambia” la strada

Intervista all'On. Paolo Gandolfi, Componente della IX Commissione Trasporti e Telecomunicazioni della Camera e Relatore del disegno di Legge Delega al Governo per la riforma del Codice della Strada

L’uomo che... “cambia” la strada

“S&A”: “La revisione dell’apparato sanzionatorio dovrebbe quindi riguardare non solo l’utenza, ma anche gli Enti gestori e proprietari delle strade qualora non rispettino i dettami della Normativa?”.
“PG”: “Certo. Si vuole che le sanzioni non servano genericamente a fare cassa, né per i Comuni, né per lo Stato. Vogliamo che le sanzioni si trasformino in sicurezza effettiva, in incidenti, morti e feriti in meno. Per questo si determinano obblighi per la finalità a cui destinare i soldi raccolti con le multe. Obblighi di rendicontare come quei soldi sono stati destinati e spesi. Sanzioni per gli Enti che non rendicontano o peggio usano le risorse delle sanzioni difformemente da quanto previsto. I cittadini devono sapere come vengono spesi i soldi e che risultati sono stati ottenuti. Il danno più grave che si può fare al sistema dei controlli è ingenerare l’idea che i controlli e le sanzioni servano solo a ripianare i deficit dei bilanci. Controlli e sanzioni devono servire a far rispettare le regole e a garantire più sicurezza: se i controlli aumentano e le regole vengono rispettate, le sanzioni calano”.

“S&A”: “Come può la tecnologia fornire un ausilio alla sicurezza stradale?”.
“PG”: “La tecnologia è il futuro anche in questo settore e risolverà sicuramente molte questioni aperte, basta vedere i positivi avanzamenti fatti nella gestione e nella sicurezza delle autostrade. Il punto è che le leggi non devono sposare le singole tecnologie, infatti quest’ultime avanzano velocemente e le leggi hanno iter lunghi e complessi. La Legge Delega di riforma del Codice dice chiaramente che si deve far ricorso delle nuove tecnologie per la gestione e il controllo del traffico e per mantenere le banche dati aggiornate e consultabili. Oggi sempre più automobilisti accettano di installare sulla propria auto la scatola nera per dimostrare di essere autisti affidabili, quindi meritevoli di pagare meno l’assicurazione. Possiamo immaginare che in futuro, neanche tanto lontano, non si debbano più pagare le tasse sull’automobile per il solo fatto di possederla ma per quanto la si usa, per come la si usa e per dove la si usa. Un altro settore fondamentale è quello delle ITS o STI come si direbbe in italiano, i Sistemi di Trasporto Intelligenti. Le città italiane più avanzate sono già dotate di strumenti che gestiscono i semafori in modo intelligente e rendono utili le informazioni sul traffico. Il Codice dovrà aprirsi alle nuove tecnologie e quindi per paradosso non occuparsene, per lasciare che siano le finalità ad essere regolate e non gli strumenti di cui si devono occupare i Tecnici”. 

“S&A”: “In tema di utenza debole, quali potrebbero essere le principali misure da attuare affinché tale utenza sia più responsabilizzata, sia più protetta sulle nostre strade?”.
“PG”: “Il termine che si è deciso di usare è utenza vulnerabile per chiarire che non vi è uno stato di debolezza predefinito e che anche un utente vulnerabile può causare danni ad altri se non si comporta correttamente e che quindi può essere forte a sua volta contro i deboli. Il concetto identifica invece chi non può usufruire di sistemi di protezione passiva e si presenta nel traffico direttamente col proprio corpo, vulnerabile appunto. Per certi versi occorre addirittura considerare che le forme passive di sicurezza, pur utilissime, non debbono rappresentare una forma di disimpegno verso l’attenzione alla guida e la consapevolezza che nel traffico i pericoli ci sono sempre, riguardano noi e gli altri e sono spesso originati da noi, da ognuno di noi. Se uno va in giro col carro armato è sicuramente più sicuro, ma il traffico certamente non lo è e noi non vogliamo che le strade assomiglino ad un campo di battaglia. Anche in questo caso si parla di indirizzi, quindi i singoli provvedimenti saranno frutto di un’azione di elaborazione guidata dalla necessità di evitare che non succeda più che i bambini siano uccisi sulle strisce, come avvenuto con inaudita frequenza nei mesi scorsi”.

“S&A”: “Tra le varie proposte che ha raccolto in questo periodo, ce ne sono alcune che l’hanno particolarmente colpita o sorpresa?”.
“PG”: “Non ho trovato cose sorprendenti, quanto piuttosto sono rimasto sorpreso dall’amenità di alcune richieste che fanno riferimento al Codice della Strada e che potrebbero stare più opportunamente altrove. Si dimostra ancor di più la necessità di alleggerire molto il testo e soprattutto di spostare alcune cose nei Regolamenti, in modo che siano più gestibili senza iter lunghi e complicati come sono quelli delle Leggi”.