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Festina lente, affrettati con prudenza

Un motto per il casato giallo-verde

Festina lente, affrettati con prudenza

In Italia solo quel che è vietato per legge si osserva e tutto il resto è “ad libitum”; ce l’ha insegnato il diritto romano autorevolmente. La questione affonda nel profondo, negli usi e consuetudini di fare impresa nel nostro Paese: così il corpo estraneo anglofilo della soft-law è stato prontamente rigettato.

Questo esperimento fallito ci dà la misura di come sia difficile per noi innovare e ci deve far riflettere sull’agire con speditezza senza riflessioni come ammonisce il motto che abbiamo adottato nel titolo: Festina lente!

Non ci dimentichiamo che il nostro Paese, in apparenza arretrato e poco incline ai mutamenti, ha una storia plurimillenaria, come ha acutamente osservato il Presidente della Cina, di recente in visita di Stato in Italia, prima fra tutte le nazioni europee “ci siamo in primo luogo incontrati fra nazioni che rappresentano civiltà plurimillenarie”.

Tutto quanto detto non già per divagare ma per vedere il rigetto della soft-law anche da un altro punto di vista: l’argomento resta aperto a una più approfondita riflessione. 

Il subappalto, in finale, ma non per ultimo

Liberalizzare in Italia questo Istituto significa allargare la porta d’ingresso ai LLPP delle mafie, del lavoro nero, dei cantieri non a norma, del primato del numero degli infortuni sul lavoro. Ma anche della dequalificazione delle opere specialistiche, che in tal modo, finirebbero tutte in subappalto, a condizioni giuridiche e Normative inadeguate.

Le Aziende specialistiche costituiscono il sale dei LLPP: la loro dequalificazione costituirebbe un danno incalcolabile per generazioni di Imprenditori, sempre meno impegnati nella tutela e nell’aggiornamento del loro stato dell’arte.

Qui conviene ricordare il gioco esistente nei LLPP fra Stazioni Appaltanti, Appaltatori e Subappaltatori, i primi due più interessati, seppur per motivi diversi, a costringere le opere specialistiche al subappalto anziché bandire le gare per lotti le prime o presentarsi in RTI i secondi: insomma, il gioco degli appalti finisce per divenire azzardo a danno del subappalto.