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“Punto di Vista: criticità delle infrastrutture sulla rete viaria”

Marco di Prisco

Al termine della vita utile dell’opera, usata oggi dal Progettista per calibrare le sollecitazioni agenti, la Comunità scientifica non ha chiarito come occorre procedere. A questo sta lavorando la FIB – Federazione Internazionale del Calcestruzzo Strutturale – al fine di mettere a punto, nel Codice Modello del 2020, una procedura condivisa che indichi ai Progettisti come operare, se demolire e ricostruire o se riparare ed eventualmente rinforzare ciò che è stato costruito.

Occorre però essere consapevoli che, sebbene nell’ambito ingegneristico gli investimenti tendano a seguire i settori dove il tasso di interesse a breve termine del capitale investito risulta più alto – come l’industria manifatturiera o quella legata alla medicina -, l’investimento nella ricerca mirata ad ottimizzare il monitoraggio attivo, capace di guidare la manutenzione ordinaria e straordinaria, o di suggerire a un certo punto la demolizione e la ricostruzione operando con materiali aventi maggiori prestazioni e dunque capaci di estendere la vita dell’opera o, ancora, la messa a punto di tecniche per il rinforzo durevole di strutture esistenti, comporta un ritorno economico che non è rilevante, visto come tasso di interesse annuo del capitale investito.

L’estensione della vita di strutture e infrastrutture esistenti implica però un ritorno percentuale per l’intera Comunità proporzionale al valore dell’intero capitale investito in un arco temporale molto esteso, valore che non trova paragoni economici nell’ambito delle attività umane.