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Il Punto di Vista: “Spostamenti intermodali di persone: opzione o necessità?”

Giulio Maternini, Professore Ordinario di Trasporti e Direttore del Centro di Ricerca CeSCAM (Centro Studi Città Amica per la sicurezza nella Mobilità) presso l’Università degli Studi di Brescia

Spostamenti intermodali giulio maternini

Oggi si assiste, per gli spostamenti di persone, a un incremento del mezzo motorizzato individuale, soprattutto a causa della paura del contagio dovuto alla pandemia.

Contemporaneamente, sono aumentati sia il costo del carburante – che continuerà a crescere per gli effetti della guerra in atto tra Russia e Ucraina – che la congestione delle strade, causata dal maggior trasporto merci determinato dall’attuale ripresa industriale.

Quindi, anche se si ribadisce da tempo che gli spostamenti dei viaggiatori devono avvenire utilizzando sistemi di mobilità sostenibili, si rileva la tendenza a percepire ancora ottimale lo spostamento con il proprio mezzo motorizzato.

Pertanto, non potendo pensare che si possano in futuro realizzare strade che soddisfino la crescente domanda di mobilità, se vogliamo migliorare la qualità di vita dei nostri centri urbani diventa necessario che le persone si muovano da un luogo all’altro utilizzando diversi sistemi di trasporto per ogni loro spostamento: mezzi collettivi attrattivi, di basso costo e confortevoli, mezzi in sharing o veicoli non motorizzati.

Dalla propria residenza, con qualche minuto a piedi (da cui deriva un grande beneficio per la salute) e utilizzando veicoli leggeri (bicicletta, ecc.) o sistemi di trasporto di qualità (metropolitane, tramvie, ecc.), si deve poter giungere a destinazione in breve tempo.

Tale spostamento intermodale consentirebbe sia una maggior socializzazione sia l’utilizzo del tempo di viaggio in modo più rilassato e pure la garanzia di una sicurezza nello spostamento (l’incidentalità in Italia costa 17-19 miliardi all’anno).

L’intermodalità permetterebbe di riqualificare alcuni spazi pubblici adibiti alla viabilità (parcheggi o corsie per veicoli) in spazi che consentano alle persone di “viverli” (parchi, giochi per bambini, ecc.) e di conseguenza innalzare il livello della qualità della vita.

Non è certo semplice realizzare questo, ma con una corretta e lungimirante pianificazione della mobilità e con la realizzazione di sistemi di trasporto innovativi (nel prossimo futuro ci sarà il veicolo a guida autonoma e poco dopo droni per spostamenti viaggiatori) si potrà abbandonare l’idea obsoleta di muoversi solo con il proprio mezzo individuale.

Un segnale positivo, in questo senso, è la diminuzione del numero di autovetture per abitante nelle città che offrono sistemi di mobilità efficienti e di qualità.

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