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Saint-Martin-La-Porte: viaggio nel cantiere francese della Torino-Lione

Tecnologie del sotterraneo alla prova in una delle zone più difficili del massiccio alpino

Saint-Martin-La-Porte: viaggio nel cantiere francese della Torino-Lione

Un cantiere inserito nel territorio

In Francia la Torino-Lione è uno dei pochi progetti a beneficiare della Démarche Grand Chantier, dispositivo dello Stato per la preparazione, l’accompagnamento dei cantieri e il loro radicamento sul territorio.

È una procedura che riguarda temi come l’occupazione, la formazione, l’alloggio delle Maestranze (che non avviene in campi base ma nelle strutture ricettive dei paesi limitrofi) e lo sviluppo del tessuto economico locale.

Questa misura ha permesso, tra il 2002 e il 2010, di assumere quasi il 50% di persone originarie della Regione Rhône-Alpes (oggi la percentuale arriva al 64%) e ha portato alla firma del “Contratto di territorio Maurienne” che vale più di 40 milioni di Euro, di cui 10 stanziati nel 2016. Nel solo cantiere di Saint-Martin-La-Porte si contano 400 addetti, numero che comprende il raggruppamento di Imprese, i Subappaltatori, i Fornitori e i prestatori d’opera.

Una dimensione ambientale importante

I lavori si svolgono nella vallata del fiume Arc, dove si trovano diverse aree protette, e si estende fino a lambire il parco naturale della Vanoise. Per questo, particolare cura è stata dedicata da TELT agli studi sulla flora e la fauna locali, avviando misure di difesa della biodiversità ancor prima dell’inizio dei lavori. Inoltre, il ciclo virtuoso dello smarino, che viene riutilizzato per oltre la metà per la fabbricazione del calcestruzzo e dei rilevati ferroviari reimpiegati nel tunnel, è una componente essenziale della politica di difesa ambientale attuata sul cantiere francese della Torino-Lione.