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Monte bianco: sicuramente, un genetliaco d’autore

La Redazione è stata invitata a una festa di compleanno molto particolare...

Monte bianco: sicuramente, un genetliaco d’autore

Dalla riapertura, avvenuta nel 2002, sono stati fatti investimenti ogni anno, mettendo le tecnologie più avanzate al servizio della sicurezza del tunnel. L’innovazione costituisce infatti uno dei maggiori pilastri della politica di sicurezza del traforo, con soluzioni che vanno dall’avanguardia tecnologica all’installazione di dispositivi di punta, dal miglioramento al rinnovo degli impianti. 

L’erede di Janus

Si può dire che il Traforo del Monte Bianco si sia fatto un bel regalo, in occasione del suo 50° compleanno: nel corso della cerimonia celebrativa, è stato infatti consegnato il primo dei quattro veicoli di nuova generazione che sostituiranno i famosi Janus, i veicoli bidirezionali antincendio di cui il traforo si era dotato dalla sua riapertura, attualmente in dotazione alle postazioni antincendio permanenti situate ai portali e al centro del tunnel.

Il prototipo sarà testato in condizioni reali per tre mesi, mentre la consegna degli altri tre veicoli è prevista nel corso dell’estate 2013; studiato in collaborazione con le squadre dei Vigili del Fuoco e con gli esperti del comitato di sicurezza, ha richiesto più di un anno per la messa a punto e un investimento totale di 3,2 milioni. Le peculiarità del nuovo mezzo, unico al mondo, sono state illustrate alla stampa dal Dott. Rakoczy.

L’erede di Janus è dotato di impianti innovativi che gli permettono di avere una maggiore potenza d’azione: in dettaglio, una forza d’urto triplicata e una capacità di 12.000 l (rispetto ai 4.000 l degli Janus), che fornisce un’autonomia di intervento di 15 minuti; una portata del cannone ad acqua maggiore e variabile, da 1.000 a 2.000 l al minuto; una cabina abbassata a 70 cm di altezza dal pavimento, soluzione che assicura una migliore visibilità al conducente, che si trova così al di sotto del livello dei fumi; un radar laser per determinare la posizione esatta del camion nel traforo, completato da una telecamera termica che facilita l’avanzamento del veicolo in condizioni di visibilità molto ridotte.

E’ stata inoltre migliorata la protezione delle squadre d’intervento, grazie a un dispositivo di sovrappressione della cabina per impedire la penetrazione dei fumi e alla possibilità di generare un tappeto di schiuma tagliafuoco, in particolare in caso di presenza di idrocarburi al suolo.

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