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Madeira, il paradiso del tunnelling

Sull’isola portoghese, che ha una superficie di meno di 1/10 della Corsica, sono state realizzate 180 gallerie - di cui dieci con lunghezze superiori a 2 km -, per un’estesa totale di oltre 100 km

Madeira, il paradiso del tunnelling

Il villaggio di Caniçal, infatti, isolato dal resto dell’isola da un rilievo montuoso particolarmente impervio, era collegato con la città di Machico solo tramite uno stretto sentiero ricavato nella parte superiore della montagna, culminante in un tunnel di 3,6 m2 di sezione; nel 1955, questo tunnel (TA1) fu allargato a una sezione di 6,2×4,5 m, consentendo così il traffico veicolare, e la sua inaugurazione fu uno degli eventi più importanti e celebrati del tempo. La carreggiata della galleria Caniçal fu poi portata a 9,4 m nel 1992.

Il più emblematico dei tuneis antigos però fu senza dubbio il Véu da Noiva (Velo da sposa, TA7), così chiamato dal nome della sovrastante cascata tramite la quale il torrente João Delgado precipitava direttamente nel mare. Lungo 110 m, fu anch’esso aperto al traffico nel 1955; il 18 Ottobre del 2008 però, a causa dell’azione erosiva dell’Oceano alla base del tratto della ER101 dove si trovava l’opera, l’intero tunnel collassò. Rimase solo una fajã, una spiaggia, tra le più fotografate dell’isola.

L’erosione marina, oltre al pericolo di caduta massi, ha causato Ia chiusura al traffico veicolare (temporanea o definitiva) di molti tratti dell’antica ER101 e delle relative gallerie. Nel periodo del nostro sopralluogo erano una decina le gallerie non transitabili, tutte comunque situate in tratti di strada dove il tracciato era stato già by-passato da altri più recenti tunnel.

La necessità di un maggior sviluppo economico, sociale e turistico ha poi portato a un ulteriore incremento della rete stradale, consentendo spostamenti più veloci, confortevoli e con minori vincoli di percorso (curve con raggi sempre più grandi e pendenze sempre minori). Ciò ha comportato un massiccio ricorso all’uso di gallerie, con notevoli estese e sezioni trasversali, in particolare sugli itinerari tra il Capoluogo Funchal, l’aeroporto e le altre città dell’isola.

L’elaborato piano di accessibilità redatto alla fine degli anni Ottanta era basato sulla costruzione di una superstrada e di sette strade a scorrimento veloce. La superstrada (Via Rapida, VR1) collega Ribeira Brava, Funchal e Caniçal, lungo la costa meridionale di Madeira, ed è caratterizzata da due corsie di marcia (senza corsia di emergenza) per direzione, mentre le strade a scorrimento veloce (Via Expresso,VE) connettono la VR1 alle città situate a Nord e a Ovest dell’isola, sono a carreggiata singola con una corsia per senso di marcia e con una corsia di arrampicamento in situazioni specifiche.

In un primo periodo (fino al 2000), furono realizzate 20 gallerie a doppio fornice tra il Capoluogo e Ribeira Brava e otto tra Funchal e l’aeroporto, tutte sulla VR1. Tra queste si segnalano i tunnel Cabo Girão (1.209-1.190 m) – il primo a superare il chilometro di estesa – e Ribeira Brava (1.806-1.800 m), all’epoca il più lungo tunnel portoghese.

Queste prime opere, comprendenti altresì il ponte strallato dos Socorridos e il ponte João Gomes (che si staglia fino ad una altezza di 140 m dal fondovalle), consentirono di ridurre i tempi di transito tra Funchal e l’aeroporto da 40 a 15 minuti.