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Madeira, il paradiso del tunnelling

Sull’isola portoghese, che ha una superficie di meno di 1/10 della Corsica, sono state realizzate 180 gallerie - di cui dieci con lunghezze superiori a 2 km -, per un’estesa totale di oltre 100 km

Madeira, il paradiso del tunnelling

La sfida viabilistica

Madeira ha una superficie di 781 km2, una larghezza massima di 57 km e una lunghezza che arriva a 22 km. Nel mezzo, un’orografia molto accidentata – caratterizzata da vette che superano i 1.800 m di altezza, valli profonde e pendii ripidi – che ha da sempre costituito una barriera alla mobilità, rendendo difficile la circolazione di persone e merci tra i vari punti dell’isola: i collegamenti tra la parte meridionale e quella settentrionale avvenivano infatti via mare.

Dalla fine degli anni Quaranta del XX° secolo fu affrontata la sfida di dotare l’isola di una rete viaria adeguata al traffico automobilistico; sfida che comportava il ricorso a numerose opere di ingegneria civile come ponti, muri di sostegno e – inevitabilmente – gallerie (conosciute a Madeira come “furados”).

I tunnel non erano comunque una novità nell’isola, dato che nei secoli era stato creato un ingegnoso ed esteso sistema di irrigazione tramite canali (levadas) che scorrevano anche in gallerie: tra queste si citano il Furado Velho da Levada Velha do Rabaçal (450 m) e il Furado Novo da Levada Nova do Rabaçal che raggiunge gli 800 m di lunghezza [1].

In questa prima fase (tra il 1952 e il 1990) fu dato traffico a 28 gallerie – spesso a singola corsia di marcia e oggi indicate con la sigla “TA”, túneis antigos – per un’estesa totale di circa 4,8 km, principalmente ubicate lungo la Estrada Regional (ER) 101, la strada che si snodava lungo il perimetro dell’isola.

Prima della realizzazione della ER 101, iniziata nel Dicembre 1940, la circolazione di persone e merci lungo la costa settentrionale avveniva tramite la Estrada Real 23 che, a dispetto del nome, altro non era che una stretta mulattiera.

Per l’attesa via di comunicazione larga 5 m che consentisse la circolazione di mezzi di trasporto a motore, si dovette attendere fino alla metà degli anni Cinquanta. Il collegamento tra Arco de São Jorge e São Vicente, comprendente anche i tunnel di Ponta Delgada (TA3, 100 m) e Fajã da Areia (TA4, 190 m, fu completato nel Giugno 1953, data dell’inaugurazione del tunnel Ing. Duarte Pacheco (395 m, TA2) tra Boaventura e Arco de São Jorge.

Alla fine del 1955 erano state aperte al traffico anche le gallerie tra São Vicente e Porto Moniz, sulla punta Nord-occidentale dell’isola, ma in quell’anno i riflettori furono principalmente puntati all’altra estremità di Madeira.