A seguito delle risultanze di tale monitoraggio sono state eseguite opere di consolidamento per stabilizzare le due aree in dissesto, mediante la realizzazione di un sistema di drenaggio composto da:
- due dorsali, una per ogni zona di dissesto, costituite da diaframmi in calcestruzzo alveolare drenante posti in opera a conci di lunghezza pari a 250 cm, spessore pari a 50 cm e profondità variabile, tale da attestarsi nel substrato roccioso, le cui pareti sono state rivestite con un geotessile in tessuto-non tessuto, per preservare l’azione drenante del calcestruzzo;
- sul fondo del diaframma è stato posizionato un tubo fessurato sul fondo del diaframma in grado di convogliare l’acqua raccolta in appositi pozzetti e da questi inviata ai collettori con diametro di 800 mm;
- rami laterali, innestati a spina di pesce sulle dorsali, costituiti, per il tratto iniziale, dai diaframmi realizzati come sopra descritto e per il secondo tratto da trincee drenanti in elementi pre-assemblati, costituiti da un involucro scatolare in rete metallica a doppia torsione rivestito con geotessile tessuto e riempito in ciottoli di polistirolo non riciclato, di spessore pari a 30 cm e altezza pari a 1 m, con camini drenanti di altezza a 2 m;
- sistema di pozzi drenanti collegati mediante condotta di fondo.
L’asse centrale del sistema drenante si sviluppa per una lunghezza di circa 1.335,00 m, mentre i rami laterali per lunghezza di circa 1.150,00 m. Con questo intervento si è ridotto l’apporto del carico idraulico sulla superficie di scivolamento, aumentando la resistenza al taglio del terreno coinvolto e contribuendo così alla stabilizzazione dei pendii caratterizzati da una coltre instabile.