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Le gallerie della variante di Bocco lungo la S.S. 63 “del Valico del Cerreto”

Lo scavo di gallerie naturali in versanti instabili

Le gallerie della variante di Bocco lungo la S.S. 63 “del Valico del Cerreto”

Le gallerie Mulino del Vaglio e del Bocco

Le gallerie Mulino del Vaglio e del Bocco, la prima lunga circa 322 m e la seconda lunga circa 708 m, rappresentano le opere d’arte più rilevanti dell’intero intervento e hanno comportato l’esecuzione di importanti lavorazioni anche nella fase iniziale di preparazione degli imbocchi, propedeutica alla successiva fase di scavo vero e proprio.

Nella realizzazione dell’imbocco lato Sud della galleria Mulino del Vaglio, è stato previsto il parziale riutilizzo delle opere esistenti, realizzate negli anni Novanta, integrate con ulteriori opere di sostegno costituite da berlinesi in micropali, di altezza fino a 20 m, con cinque ordini di tiranti di lunghezza massima pari a 35 m.

Nella realizzazione dell’imbocco lato Nord della galleria Mulino del Vaglio, situato in corrispondenza di un versante roccioso, l’attacco della galleria è stato eseguito in maniera “diretta”, con la preventiva esecuzione di rafforzamenti corticali mediante disgaggio dei frammenti rocciosi e la successiva posa in opera di rete a doppia maglia abbinata alla chiodatura della parete mediante ancoraggi.

La realizzazione della galleria del Bocco ha visto invece, tanto all’imbocco Sud quanto all’imbocco Nord, l’esecuzione di berlinesi in micropali, di altezza fino a 30 m, con cinque ordini di tiranti di lunghezza massima di 32 m per il consentire il successivo scavo, per ribassi successivi, degli imbocchi.

La realizzazione delle due gallerie naturali è avvenuta mediante scavo con metodo “tradizionale”; nella galleria Mulino del Vaglio, la più corta, tale fase ha avuto una durata di circa sei mesi (dal Dicembre 2015 al Giugno 2016) attraversando in prevalenza la formazione di “Pantano”, con comportamento litoide, mentre nella galleria del Bocco la fase di scavo ha avuto una durata di circa 22 mesi (da Aprile 2015 a Febbraio 2017) e ha attraversato formazioni differenti e più precisamente, da Sud verso Nord, la formazione litoide di Pantano, la formazione di Antognola, costituita da marne disturbate e con elevata componente argillosa e limosa, la formazione di Ranzano, con presenza di arenarie e peliti alterate, estremamente disturbata sino a profondità rilevanti e, infine, in prossimità dell’imbocco Nord, la formazione dei Flysch di Monte Cassio, caratterizzata sia da materiali alterati, aventi le medesime caratteristiche dei depositi di frana, sia da materiali del substrato a comportamento litoide.