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La S.S. 63 “del Valico del Cerreto” tra tradizione e innovazione nel cuore dell’Appennino Emiliano

La complessità geologica e geomeccanica delle opere in sotterraneo e l’interazione del centro abitato con alcuni movimenti franosi tipici degli appennini ha sollecitato un processo dialettico costante tra progettazione costruttiva e monitoraggio sul campo, che ha consentito la buona riuscita dell’opera nel suo complesso

Le opere in sotterraneo

Le gallerie naturali

L’intera infrastruttura prevede il passaggio in sotterraneo per una porzione considerevole della tratta attraverso la realizzazione, come anticipato, di due gallerie naturali che – seppur separate da un breve tratto in viadotto – presentano caratteristiche geologiche, geomeccaniche e idrogeologiche sostanzialmente diverse tra loro.

Le gallerie sono la Mulino del Vaglio, caratterizzata da una lunghezza in naturale di 275 m, e la Del Bocco di 665 m.

La galleria Mulino del Vaglio

La galleria Mulino del Vaglio, compresa la tratta in artificiale, ha una lunghezza complessiva di 323 m. Per l’imbocco Sud, era previsto il parziale riutilizzo delle opere di sostegno esistenti realizzate in un appalto precedente nel 1992.

A questo punto, in fase costruttiva si è reso necessario l’aggiornamento e l’integrazione di tutte le opere di presidio degli scavi. Inoltre, le condizioni morfologiche dell’imbocco a monte della paratia frontale non permettevano un attacco della galleria naturale in sicurezza, data la bassa copertura e la presenza di incisioni prodotte dallo scorrimento superficiale delle acque; è stata quindi studiata in fase realizzativa una soluzione di sistemazione tramite “protesi”.

L’imbocco Nord, invece, è collocato sulla zona in sponda destra del fosso Moncasale e le opere di imbocco investono una parete in roccia con un’accentuata inclinazione che ha reso necessario eseguire un rilevato artificiale fino a quota imbocco attraverso i muri della spalla del viadotto Moncasale a cui il tracciato della galleria si raccorda.

L’attacco da questo lato è stato realizzato in maniera “diretta”, previa messa in sicurezza del versante, con una serie di limitate profilature necessarie alla messa in opera delle centine del pre-anello della dima, progettata in modo tale da inserirsi nella geometria del costone roccioso e disposta in pianta in obliquo rispetto all’asse stradale, eliminando le centine “zoppe” di progetto esecutivo. 

La galleria del Bocco

Procedendo verso Nord, passato il viadotto Moncasale, si incontra la galleria del Bocco di lunghezza complessiva 708 m. L’imbocco lato La Spezia è stato realizzato in maniera classica, quindi paratie berlinesi multi-tirantate e dima d’attacco come elemento di irrigidimento a protezione del successivo taglio della paratia frontale ed esecuzione degli avanzamenti.

L’imbocco lato Reggio Emilia è ubicato nel tratto terminale del lotto in progetto dove la strada in variante è direttamente collegata alla S.S. 63 esistente mediante una rotatoria di nuova costruzione. L’imbocco prevede un allargamento dovuto a problemi di visibilità e, in estrema sintesi, la berlinese definitiva realizzata a monte della rotatoria va a costituire anche la trincea di imbocco della galleria dove si innesta la dima e il concio di attacco della galleria naturale.

Il terreno superficiale tra l’imbocco della galleria, la rotatoria di innesto nella S.S. 63 esistente e il torrente, deriva dall’accumulo del materiale della frana situata più a monte e denominata “Sud del Margine”. Anche in questo caso, la bassa copertura e la conformazione del terreno, hanno suggerito la realizzazione della “Protesi” per l’inizio dello scavo.