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La progettazione delle gallerie all’interno di corpi di frana – seconda parte

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La progettazione delle gallerie all’interno di corpi di frana – seconda parte

Parallelamente alle analisi geotecniche appena descritte, sono state effettuate anche analisi dettagliate del comportamento statico degli edifici, talvolta applicando modelli 3D FEM, per verificare lo stato di fatto e prevedere il comportamento degli edifici a seguito dei movimenti attesi del pendio.

La sicurezza e l’incolumità delle persone che vivono nell’area è stato l’elemento cardine del gruppo di lavoro, così come la sostenibilità ambientale delle misure da adottare.

Se la deformazione imposta alle strutture dell’edificio, connessa al movimento del pendio generato dallo scavo delle gallerie, supera la resistenza dei materiali, sono previsti interventi di rinforzo, quali barre di acciaio o elementi di sostegno per il raggiungimento di un adeguato fattore di sicurezza.

Anche per gli edifici è stato implementato un sistema di monitoraggio, che comprendeva il rilievo topografico, in grado di valutare i movimenti e le deformazioni degli edifici, e il rilevamento delle fessure (controllo dell’ampiezza di apertura e ispezione visiva).

Tutti questi dati, derivanti dal sistema di monitoraggio, sia geotecnico relativo al pendio che strutturale relativo agli edifici, sono stati gestiti in tempo reale secondo rigide procedure, nell’ambito di un “Piano di Protezione Civile” con strategia di emergenza.

L’unicità del progetto e la posta in gioco hanno richiesto una particolare attenzione da parte di tutti gli operatori (coordinati in un unico Comitato tecnico) con la supervisione delle Autorità competenti, quali Vigili del Fuoco e Prefetture.

I lavori sono stati completati con successo e le gallerie sono ora in servizio. I dati di monitoraggio raccolti hanno permesso di formulare alcune osservazioni interessanti. Si può concludere che lo scavo della galleria funziona come un “elemento forzante”, che crea un disturbo temporaneo che si assesta gradualmente al termine dei lavori.

Ad un anno di distanza dal termine della realizzazione delle gallerie, si registra uno spostamento pari a 1 mm/mese,  imputabile principalmente alle condizioni meteorologiche.

Un comportamento diverso è stato osservato localmente per l’area interessata dalla frana attiva, la cui superficie di scivolamento è posizionata a 14 m sotto il piano campagna, e coincide con il limite inferiore dei depositi.