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La progettazione delle gallerie all’interno di corpi di frana – seconda parte

L’esperienza di Rocksoil SpA nell’attraversamento dell’appennino italiano sulla Variante di Valico

La progettazione delle gallerie all’interno di corpi di frana – seconda parte

Il processo di costruzione relativo alla fase di esecuzione principale è costituito da:

  • fase di scavo a piena sezione;
  • installazione rivestimento prima fase (con puntone in acciaio in arco rovescio);
  • getto del rivestimento definitivo.

Con riferimento al sistema di scavo delle gallerie, sono state sviluppate analisi FDM dettagliate per verificare la stabilità del nucleo-fronte durante lo scavo e la statica del rivestimento, nonché per verificare la stabilità del pendio in funzione dell’evoluzione tenso-deformativa del terreno prodotta dalla realizzazione delle gallerie.

In primo luogo sono state effettuate delle back-analysis con riferimento alla superficie di scorrimento rilevata dagli inclinometri mediante un modello di equilibrio limite, per definire i parametri di resistenza dell’argilla che regolano la superficie di scorrimento della frana profonda.

Così, le analisi numeriche sono state eseguite per passi: prima è stata riprodotta la back-analyses relativa al movimento del pendio, dopo la prima fase di scavo delle gallerie. Le deformazioni delle gallerie (convergenze nell’intervallo di 80-100 mm e cedimenti fino a 120 mm), i movimenti della frana e i cedimenti superficiali (pari a 40-60 mm) sono stati utilizzati per testare l’affidabilità del modello.

In una seconda fase, adottando il nuovo sistema di scavo, è stata simulata la costruzione delle gallerie per verificare il comportamento del pendio. I risultati hanno evidenziato condizioni di sostanziale stabilità del pendio durante lo scavo, prevedendo degli spostamenti lenti nell’ordine di 60-100 mm lungo la superficie di frana e nell’intervallo di 30-90 mm a piano campagna, in corrispondenza del Villaggio Santa Maria Maddalena.

I risultati delle analisi FDM hanno confermato che gli spostamenti in questione fossero lenti, comportamento tipico dei materiali duttili, come l’argilla, secondo un comportamento di strain-softening in fase residua, senza un rapido incremento deformativo, tipico invece dei materiali elasto-fragili.

Il valore dei movimenti previsti è stato considerato come “indicativo” di quelli attesi, utili per progettare il sistema di monitoraggio e per definire le soglie di attenzione e di allarme per ogni componente (sia in profondità che a piano campagna).