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La progettazione delle gallerie all’interno di corpi di frana – seconda parte

L’esperienza di Rocksoil SpA nell’attraversamento dell’appennino italiano sulla Variante di Valico

La progettazione delle gallerie all’interno di corpi di frana – seconda parte

Sulla base delle nuove evidenze, sono state definite nuove azioni di pre-confinamento e confinamento, al fine di ridurre al minimo l’estrusione del fronte, la convergenza e gli assestamenti in galleria, che nella prima fase di scavo avevano raggiunto i 10-15 cm. Sono state predisposte diverse sezioni di scavo in funzione della distanza dalla superficie di frana, della natura della frana (attiva o profonda) e della posizione del fronte rispetto all’ubicazione degli edifici; sono state inoltre predisposte specifiche linee guida per disciplinare l’applicazione

delle diverse sezioni e definire il numero di interventi.

I concetti principali adottati per la definizione delle nuove sezioni di scavo riguardano:

  • utilizzo di interventi di preconfinamento del fronte di scavo, mediante installazione di elementi in vetroresina (n. variabile da 60 a 120) e a contorno del futuro profilo di scavo (esternamente al profilo di scavo gli elementi in vetroresina, n. variabile da 30 a 60, sono stati dotati di valvole per iniettare miscela cementizia (30-60 l/vlv) o schiuma espansiva, al fine di precomprimere il terreno e creare un arco artificiale, con funzione protettiva); il risultato è stato una significativa riduzione dell’estrusione e della pre-convergenza al fronte, ottenuta in aggiunta alla stabilità del nucleo-fronte;
  • scavo a piena sezione (circa 180 m2), capace di chiudere rapidamente l’anello che delimita la cavità dopo ogni fase di scavo, mediante un pre-rivestimento costituito da centine metalliche e puntone in arco rovescio (2IPE240 ogni 1,0 m), sui quali viene proiettato il calcestruzzo fino al raggiungimento di uno spessore pari a 25-30 cm. Il puntone in acciaio, rigidamente collegato alla centina, permette di contrastare efficacemente la convergenza della cavità e di minimizzare i cedimenti, fungendo anche da fondazione preliminare;
  • getto dell’arco rovescio (spessore 1,0 m) in prossimità del fronte di scavo, ad una distanza variabile da 4 a 12 m, per bloccare le convergenze del cavo;
  • rivestimento definitivo (calcestruzzo armato, spessore 0,90 m) gettato a una distanza di 50-60 m dal fronte; è importante notare che le due canne delle gallerie presentano un interasse ridotto, circa 35-40 m, quindi il getto del rivestimento definitivo della prima canna in scavo, realizzato molto vicino al fronte, permette di evitare qualsiasi interferenza reciproca durante lo scavo della seconda canna;
  • utilizzo di drenaggi in presenza di venute d’acqua; all’interno della frana, attraversando la superficie di scorrimento, sono state collocate file di drenaggi per ridurre la pressione dell’acqua e aumentare la resistenza al taglio lungo la superficie di scorrimento.