Condividi, , Google Plus, LinkedIn,

Stampa

Posted in:

La progettazione delle gallerie all’interno di corpi di frana – seconda parte

L’esperienza di Rocksoil SpA nell’attraversamento dell’appennino italiano sulla Variante di Valico

La progettazione delle gallerie all’interno di corpi di frana – seconda parte

Considerando che le gallerie sarebbero state scavate in profondità nell’ammasso roccioso, sono stati previsti spostamenti minimi in superficie, e per questo motivo sono state trascurate le interferenze con gli edifici preesistenti.

È stato comunque previsto un sistema di monitoraggio, mediante rilievi topografici e inclinometri, al fine di monitorare il comportamento dell’ammasso durante l’avanzamento dei lavori.

Durante lo scavo dei primi 500 m dal portale Nord non sono stati osservati fenomeni di rilievo; dopo il sottoattraversamento del Rio Vallardino, si sono registrati i primi spostamenti a piano campagna, congiuntamente alla formazione di fessure in alcuni edifici rurali.

Questo fatto ha subito determinato un incremento nelle attività di monitoraggio per comprendere i fenomeni occorsi, a prima vista apparentemente inspiegabili. A seguito di queste indagini, sono state raccolte ulteriori informazioni di tipo geologico: all’interno della sequenza di flysch è stato individuato uno strato di materiali argillosi di notevole spessore.

Per gestire la situazione è stato elaborato un nuovo e dettagliato modello geologico e geomorfologico. I dati raccolti dagli inclinometri durante la prima fase di scavo hanno permesso di ricostruire il modello cinematico della frana profonda e di riconoscere chiaramente come singoli strati di argilla facessero parte della stessa frana.

Un altro aspetto importante è che l’area in frana comprendeva l’abitato di Santa Maria Maddalena a Ripoli, caratterizzato dalla presenza di edifici residenziali, la maggior parte dei quali costruiti in muratura all’inizio del XX secolo, che presentavano numerose crepe e danni locali, probabilmente legati agli antichi movimenti del pendio.

Prima di iniziare lo scavo della galleria, è stato effettuato un rilievo dettagliato degli edifici, secondo i criteri precedentemente descritti. Ogni edificio è stato classificato mediante un numero, ed è stato preparato un report specifico, contenente tutte le informazioni; ove possibile, sono stati recuperati gli as built degli edifici, in modo da avere un quadro di riferimento corretto della struttura. Inoltre, è stata compilata la scheda AeDES, per valutare il livello di danneggiamento di ogni edificio.

Le nuove informazioni sul modello geologico e i dati raccolti sulle interferenze hanno dato la possibilità di ridefinire i dati di progetto e rivalutare il processo di costruzione della galleria.

Una volta definita la geometria reale della frana, non è stato possibile evitare interferenze con la costruzione delle gallerie, per cui è diventato molto importante adottare un sistema costruttivo in grado di minimizzare l’impatto con le preesistenze (siano essi edifici maanche il pendio stesso), minimizzando le deformazioni all’interno dell’ammasso durante lo scavo.

Prima che lo scavo delle gallerie fosse interrotto, il metodo di avanzamento tradizionale non prevedeva interventi di consolidamento del fronte: semplicemente si operava un confinamento della cavità mediante centine metalliche e calcestruzzo proiettato. Le sezioni di scavo sono state riviste secondo l’approccio ADECO-RS.