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La progettazione delle gallerie all’interno di corpi di frana – prima parte

L’esperienza di Rocksoil SpA nell’attraversamento dell’appennino italiano sulla Variante di Valico

La progettazione delle gallerie all’interno di corpi di frana – prima parte
Il Modello Geologico (GDM)

È necessario ricostruire un modello geologico, geotecnico e idrogeologico del pendio molto accurato. Oltre agli studi dell’area e alla ricerca bibliografica, è necessario pianificare una campagna di indagini con perforazioni che si spingano ad almeno 10 m al di sotto della futura quota dell’arco rovescio della galleria.

Tutti i dati stratigrafici e morfologici raccolti devono essere inseriti nel GDM e utilizzati per riconoscere i diversi elementi geologici e definirne i rispettivi limiti.

La delimitazione dei corpi di frana all’interno dei pendii permette di identificare un modello cinematico concettuale da utilizzare per valutare la stabilità dei versanti prima, durante e dopo la costruzione della galleria. 

L’analisi delle preesistenze

Tutte le interferenze esistenti devono essere identificate e registrate. Si tratta ad esempio della rete di sottoservizi, tralicci di linee elettriche, strade ed edifici. Gli edifici, inoltre, devono essere classificati in base alle loro caratteristiche principali:

  • uso (pubblico o privato);
  • epoca;
  • struttura (calcestruzzo, muratura, legno);
  • numero di piani (sopra e sotto terra);
  • fondazioni (plinti isolati, trave continua, piastra);
  • evidenze di danni esistenti (fessure, cedimenti, ecc.).

Tutti questi elementi devono essere attentamente considerati per valutare la “vulnerabilità” – conseguente allo scavo di una galleria – di strutture superficiali esistenti che, nel caso di versanti, con o senza frane attive/inattive, produce sempre movimenti orizzontali e verticali a piano campagna.

Quando vengono riconosciuti corpi di frana, siano essi superficiali o profondi, questi movimenti possono essere maggiori del previsto. Lo scavo, se condotto all’interno di una frana o in prossimità di una grande superficie di scivolamento, può aumentare infatti il movimento naturale della frana o addirittura riattivare corpi quiescenti.

Per stimare la sostenibilità pubblica della costruzione è quindi necessario effettuare una valutazione del rischio dei danni attesi che possono verificarsi negli elementi interferiti.