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La galleria sotto la Valle del Polcevera

Lo studio elaborato dal Consorzio Cise, presso il Politecnico di Milano, presentato in Conferenza pubblica il 18 Dicembre 2018 nella sede dell’automobile Club Milano - Commissione Mobilità

La galleria sotto la Valle del Polcevera

Realtà esistenti e future nell’attraversamento della Valle del Polcevera

Si elencano le criticità e le necessità da mettere in conto nella realizzazione dell’attraversamento della valle del Polcevera. In ordine logico, ma non di importanza, si avrebbe in sintesi:

  1. esistenza nella valle di un’area urbanizzata da tutelare nella sua realtà, senza generare pericoli per le persone e le cose; tempi e oneri per espropri, sfollamenti ed eventuali demolizioni;
  2. regime idrico del torrente Polcevera, con possibili scalzamenti di materiale dell’alveo fino a 16÷18 m di profondità;
  3. lunghezza libera di quasi 80 m per i sostegni di un attraversamento “a ponte”, se costruiti in alveo o nelle sue adiacenze, nell’ipotesi più severa di uno scalzamento di 20 m;
  4. il “costruito” per l’attraversamento va interpretato come un gigantesco “meccano”, con la facile sostituzione di pezzi per migliorare le sue “performances”;
  5. pavimentazioni stradali in lastre di calcestruzzo; contenimento dei cantieri di manutenzione; assenza di fumi tossici in caso d’incendio, se in galleria;
  6. robustezza del costruito ottenibile: per i carichi, con un’alternativa di sostentamento e per il transito, con un’alternativa di percorso;
  7. per i carichi, con un’alternativa di sostentamento;
  8. per il transito, con un’alternativa di percorso;
  9. due sedi di marcia distinte (a tre corsie ciascuna), realizzando così la robustezza (citata al punto 6b precedente);
  10. presenza di un clima salmastro e ventoso potenzialmente aggressivo per i materiali del costruito, se all’aperto;
  11. programma di manutenzione compatibile con i materiali del costruito e con l’ambiente;
  12. nessuna forzatura di carico nell’uso del costruito.

Quanto precede va messo in conto nella realizzazione di un collegamento attraverso la valle del Polcevera, al fine di individuare la soluzione possibile e di valutarne correttamente costi e tempi di esecuzione.

Peraltro, va osservato che le criticità e le necessità sopra elencate sono in sostanza considerate nel Decreto n° 5 riportato in corsivo all’inizio. In particolare, è bene richiamare quanto espresso in tale Decreto in relazione ai punti 1 e 6 dell’elenco precedente.

Precisamente, nel suddetto Decreto n° 5:

  • per il punto 1, esistenza nella valle del Polcevera di un’area urbanizzata da tutelare nella sua realtà, senza generare pericoli per le persone e le cose, si dice “dovrà essere sviluppato uno studio specifico che dimostri – con le attuali conoscenze tecniche – le zone di rischio sottostanti; lo studio deve prevedere anche il potenziale collasso dell’opera e i suoi componenti, la caduta di un veicolo per trasporto merci ordinario a massimo carico viaggiante ammesso e la caduta di materiali trasportati; tale studio deve tenere presente anche la possibilità di rottura o inefficacia delle barriere di protezione”;
  • per il punto 6, robustezza del costruito ottenibile:
    • per i carichi, con un’alternativa di sostentamento;
    • per il transito, con un’alternativa di percorso, si parla solo in merito al comma a) (robustezza strutturale), dicendo che “dovrà essere effettuata la verifica di robustezza, simulando le criticità che possano insorgere per la perdita di componenti essenziali alla statica e, quindi, sviluppare scenari di criticità dell’opera per l’insorgenza di situazioni anomale (a titolo di esempio: cedimento di pile, rotture di stralli, rotture di travi o di dettagli costruttivi); dovranno essere previste azioni eccezionali quali urti, esplosioni o situazioni di incendio, qualora lo scenario possa incidere sulla resistenza delle strutture”.

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