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La galleria paravalanghe di Passo Giovo sulla Statale 44

La costruzione di una galleria paravalanghe sulla Statale del Passo di Giovo, nel comune di San Leonardo in Passiria (BZ)

La forma a trapezio dei pilastri con una larghezza massima di 60 cm, è in relazione proporzionale alle dimensioni complessive una soluzione strutturale molta filigrana. Dall’esterno lo sguardo cade soltanto sui pilastri sottili asimmetrici a forma di “V”, i quali al culmine della curva cambiano direzione specchiandosi.

Sette pilastri inclinati verso destra e sette verso sinistra danno all’opera strutturale un ritmo costante. Questi elementi portanti sono inclinati di 4° verso l’interno e si oppongono verso la pendenza della scarpata. In linea con la pendenza dei pilastri prosegue la parte inferiore del bordo esterno del solaio portante. Come metodo creativo il solaio si snellisce verso l’esterno e crea una sensazione di una stanza aperta, piena di luce.

La struttura segue le pendenze dei pilastri a V creando così un gioco tra ombra e luce. La copertura esterna del solaio crea l’immagine di un solaio molto sottile. La sporgenza del solaio pari a 40 cm fa sparire lo spigolo del solaio e con vista da lontano crea una linea molto sottile. Inoltre, lo sbalzo di 80 cm crea una protezione per i pilastri contro le intemperie.

Il principio fondamentale per la pianificazione era di ridurre al minimo la superficie visibile della galleria. Per questo motivo la larghezza del cordolo pari a 25 cm è stata decisa consapevolmente, per consentire alla vegetazione di arrivare fino quasi al bordo esterno della galleria.

L’esecuzione dei lavori

La gara di appalto secondo il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa è stata vinta dall’ATI composta da Alpenbau, Edilpassiria e Gasser Markus proponendo una soluzione migliorativa che prevedeva una deviazione provvisoria a due corsie che consentisse la lavorazione senza compromettere il flusso del traffico. Dal punto di vista della progettazione delle casseforme, il progetto è stato molto sfidante.

Una prima criticità è stata la progettazione delle casseforme per la realizzazione dei pilastri a “V” asimmetrici, in primo luogo per la geometria non consueta e per la doppia inclinazione (longitudinale e trasversale) e, in secondo, per la sezione trapezoidale del singolo pilastro.