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Il collegamento del Colle di Tenda tra Italia e Francia – prima parte

Una volontà che parte da lontano: un’opera che, sin dalla sua costruzione, ha rappresentato uno dei principali valichi delle Alpi del Sud nonché il collegamento diretto della Pianura Padana con la Costa Azzurra e la costa ligure attraverso le propaggini occidentali delle Alpi Marittime

Il collegamento del Colle di Tenda tra Italia e Francia – prima parte
Le scelte

L’indicazione progettuale della CIG ha previsto due tubi monodirezionali a una corsia di traffico di sezione definita secondo le seguenti due ipotesi di lavoro preliminari:

  • una configurazione basata su due gallerie mono-direzionali a una corsia di traffico, con la realizzazione di una canna nuova e l’alesaggio del tunnel esistente (detta soluzione “Alta”);
  • una configurazione con gallerie nuove mono-direzionali a una corsia di traffico, il cui arrivo lato francese si situa al disotto dei tornanti (detta soluzione “Bassa”).

Per quanto riguarda la soluzione “Alta” venivano ribaditi due concetti fondamentali:

  • costruzione di una nuova canna mono-direzionale di carreggiata effettiva 6,50 m nel senso Francia-Italia oltre banchina a sinistra di 0,50 m e marciapiede rialzato a destra di 0,60 m;
  • utilizzo provvisorio della nuova canna in modalità bi-direzionale durante l’alesaggio della vecchia galleria per giungere alla configurazione definitiva di due gallerie nuove monodirezionali da 6,50 m di carreggiata effettiva.

Nella riunione della CIG del 18 Marzo 2005 a Roma viene esaminato il Progetto Preliminare e lo studio ambientale delle due soluzioni “Alta” e “Bassa” e viene indicata come preferibile la soluzione “Alta”; tale decisione viene confermata nell’Aprile seguente dal Ministro italiano e da quello francese e viene dato mandato di procedere con le attività di progettazione e di acquisizione dei permessi necessari per l’avvio dei lavori nei due Paesi. Nel corso della stessa riunione si decide di procedere a un appalto unico che comprenda tutti i lavori previsti, sia in sotterraneo che all’aperto, sia in territorio italiano che francese; si affiderà all’Italia la responsabilità di procedere alle attività di gara di appalto, di affidamento dei lavori e di controllo degli stessi; tali attività saranno regolate da un apposito accordo italo-francese (sottoscritto poi nel Marzo 2007).

Il progetto definitivo, integrato anche con gli elaborati utili per l’avvio della procedura Internazionale secondo la Convenzione di Espoo, in materia di impatto ambientale transfrontaliero, è stato sottoposto alla necessarie procedure autorizzative dei due Paesi sino alla definitiva approvazione nel Gennaio 2008. ANAS, ai sensi dell’Accordo internazionale, ha provveduto a preparare tutta la documentazione, sia tecnica che amministrativa, per l’espletamento delle procedura di appalto secondo la Normativa italiana; il lavoro è stato particolarmente oneroso in quanto si sono dovuti omogeneizzare i documenti tecnici di due Paesi che hanno filosofie e, conseguentemente, procedure di appalto molto differenti.

Tra gli aspetti singolari della progettazione, rispetto a un “normale appalto” per la realizzazione di una strada, si segnala:

  • intervenire il prima possibile sul livello di sicurezza del collegamento transfrontaliero;
  • processo di riutilizzo delle anidriti in Italia provenienti dallo scavo della galleria sul versante francese;
  • realizzazione dell’opera di presa di una sorgente a compenso di eventuali interferenze con la sorgente del Tenda in gestione all’ALAC (Acquedotto delle Langhe e delle Alpi Cuneesi).

Nel Giugno 2009 ANAS, nel suo ruolo di Committente Delegato, ha bandito la gara per appalto integrato (progettazione esecutiva ed esecuzione dei lavori) per l’intero intervento sia sul territorio italiano che su quello francese. Tra i documenti a base di appalto, oltre agli elaborati del progetto definitivo e alle prescrizioni emerse durante le procedure autorizzative, è stato allegato il Dossier di Sicurezza relativo al progetto definitivo (DS2) redatto da ANAS ai sensi della Direttiva 2004/54/CE.

Tale documento descrive e analizza le condizioni di sicurezza dell’utenza nei tre momenti di realizzazione dell’intervento:

  • parte F1: tunnel esistente in esercizio provvisorio durante la costruzione del nuovo tunnel;
  • parte F2: nuovo tunnel in esercizio provvisorio durante l’adeguamento del tunnel esistente;
  • parte F3: nuovo tunnel con due canne unidirezionali in esercizio definitivo.

Vengono esaminati tutti gli aspetti progettuali, funzionali e logistici del collegamento transfrontaliero in presenza dei lavori e viene definito un livello di sicurezza. Tutti i documenti di appalto, il progetto definitivo e il DS3 sono stati approvati dalla CIG previo il parere del Comitato di Sicurezza e della Commissione Tecnica. Le singole problematiche affrontate nella progettazione definitiva hanno trovato la loro soluzione finale durante la progettazione esecutiva e nelle prime fasi dei lavori, in particolare:

  • l’esecuzione di nuove indagini geognostiche, anche dall’interno del tunnel esistente, ha confermato l’assetto geologico generale dettagliando singoli aspetti legati alla presenza dei vuoti, alle caratteristiche geomeccaniche dei vari litotipi nonché alla circolazione idrica sotterranea;
  • viene confermato l’utilizzo di tecnologie differenti per lo scavo della nuova canna – e per l’alesaggio dell’esistente – in relazione anche alle litologie presenti: martello demolitore, esplosivo, fresa puntuale;
  • viene confermato il progetto di gestione delle terre: gestione separata tra Italia e Francia, massimo riutilizzo per le necessità di cantiere (con sostanziale annullamento della necessità di cave e depositi in Francia e utilizzo dello smarino per ripristino ambientale in Italia), valorizzazione delle anidriti, presenti sul versante francese del tunnel, nei cicli di produzione industriale in Italia;
  • viene confermata la sequenza di aperture del by-pass pedonali man mano che procede l’avanzamento del fronte di scavo della nuova canna in modo da garantire quanto prima l’aumento della sicurezza della circolazione nel tunnel esistente. Le lavorazioni necessarie sono delicate e invasive rispetto alla fluidità del traffico e portano a periodi di chiusura del tunnel che, in accordo con i territori, sono programmate in modo da limitare al massimo i disagi.

Sia la fase progettuale che quella approvativa è stata particolarmente attenta agli aspetti legati al rischio di interferenza con le risorse idriche e in particolare con la Sorgente del Colle di Tenda. In effetti, durante la progettazione definitiva, sono stati svolti studi, indagini e monitoraggi dell’assetto idrogeologico presente nel complesso del Colle di Tenda in modo da valutare l’effettivo rischio di interferenza con l’alimentazione della Sorgente del Tenda, risorsa particolarmente importante per l’approvvigionamento idrico dell’Acquedotto delle Langhe e delle Alpi Cuneesi (ALAC).

I risultati delle indagini e degli studi sono stati attentamente valutati anche nel corso delle fasi autorizzative (VIA e Conferenza dei Servizi) portando alle seguenti prescrizioni:

  • realizzazione di un sistema di monitoraggio di controllo in continuo della Sorgente durante i lavori;
  • individuazione di una fonte idrica alternativa alla Sorgente del Tenda in grado di compensare eventuali limitazioni della risorsa;
  • attenzione alle operazioni di scavo della galleria e nell’utilizzo di materiali all’interno dei terreni che rappresentano l’acquifero riferibile alla Sorgente.

Su indicazione di ALAC, la risorsa alternativa è stata trovata in località San Macario (comune di Vernante); la prescrizione indicava che la relativa opera di presa fosse completata e funzionante prima che lo scavo della galleria andasse a intercettare i terreni costituenti l’acquifero (posti a circa 300 m dall’imbocco sul versante italiano). Di conseguenza, la CIG ha provveduto ad approvare il progetto esecutivo dell’opera di presa nel Dicembre 2012, mentre il progetto esecutivo del nuovo tunnel e delle opere connesse è stato approvato nel Novembre 2013. Con il progetto esecutivo è stato redatto un nuovo Dossier di Sicurezza (DS3) che tiene conto delle modifiche introdotte sia con l’offerta che con il progetto esecutivo stesso.

A questo proposito, va sottolineato che anche l’esame dell’offerta tecnica ha tenuto conto della particolarità dell’appalto in particolare per gli aspetti legati alla sicurezza. Infatti, si è proceduto a una verifica delle varianti migliorative proposte per la realizzazione della galleria dai vari concorrenti al fine di verificare il rispetto dei livelli di sicurezza previsti con il progetto definitivo e il DS2. Così come avvenuto per la fase del definitivo, ANAS ha approvato il progetto esecutivo dopo che la CIG, previo il parere del Comitato di Sicurezza e della Commissione tecnica, ha condiviso il progetto esecutivo e approvato il DS3.