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Il caso della galleria Borzoli-Erzelli

Mitigazione delle vibrazioni indotte dall’avanzamento in galleria mediante esplosivo per il sovrappasso dell’Autostrada A10

Il caso della galleria Borzoli-Erzelli

L’inquadramento geologico-geotecnico

La galleria Borzoli-Erzelli fa parte delle opere previste dal Comune di Genova per collegare la viabilità presente in località Borzoli, presso il campo sportivo comunale, con quella della località Erzelli.

La sezione stradale corrente è costituita da due corsie di larghezza 3,50 m e due banchine di larghezza 1,25 m, mentre il raggio interno di calotta della galleria, che misura 120 m2 di sezione di scavo, è pari a 6,0 m. Dal punto di vista geologico, l’opera interessa una formazione di metabasalti che presenta differenti gradi di fratturazione. In corrispondenza della p.k. 0+870 la galleria Borzoli-Erzelli sovrappassa le canne della già esistente galleria autostradale Don Guanella (Autostrada A10), con un angolo d’incidenza di circa 36° e un franco minimo di circa 6 m.

Qui, anche alla profondità dell’interferenza, le indagini eseguite hanno evidenziato diversi passaggi tettonizzati e un marcato peggioramento delle caratteristiche geomeccaniche dell’ammasso rispetto ai tratti limitrofi. L’insieme dei dati raccolti ha permesso d’inquadrare qualitativamente l’ammasso nel tratto del sovrappasso come da mediamente a molto fratturato, con locali settori tettonizzati di spessore limitato.

Le indagini condotte hanno indagato anche lo stato di salute della preesistente galleria Don Guanella, allo scopo conoscere la tipologia, la resistenza e gli spessori di rivestimento definitivo, nonché approfondire lo stato tensionale esistente all’interno dello stesso e nell’ammasso al contorno dell’opera.

Le indagini effettuate a partire dalle canne della galleria Don Guanella, oltre a consentire un opportuno approfondimento geologico, hanno consentito di ricostruire lo spessore dei rivestimenti e lo stato tensionale medio all’interno della struttura.

Per quanto riguarda lo stato di consistenza della struttura, le indagini hanno evidenziato una forte variabilità di risultati confermando uno stato di conservazione non ottimale, come già riscontrato dai primi sopralluoghi visivi.