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Filo diretto con il cantiere – prima parte

Lo scavo delle gallerie nel racconto di un Direttore dei Lavori con più di 40 anni di esperienza alle spalle. Un utile memoire che potrà servire anche alle nuove generazioni di Progettisti per integrare le proprie conoscenze accademiche con vera esperienza sul campo

Filo diretto con il cantiere – prima parte
La fornitura dell’esplosivo

La fornitura dell’esplosivo, in quasi tutto il mondo, ma soprattutto in Italia, è una fase molto delicata del lavoro di scavo di una galleria. Le Ditte che forniscono l’esplosivo e i relativi incendivi sono in genere delle multinazionali che operano in diverse Nazioni, dispongono di depositi regionali e normalmente i cantieri sono forniti con la formula del trasporto giornaliero. Il cantiere nomina un Responsabile dell’esplosivo, che deve essere abilitato dalla Questura da cui dipende il Comune dove si svolgono i lavori, e deve essere comunicato (per iscritto) alla stazione dei Carabinieri più vicina all’imbocco della galleria. La Ditta fornitrice richiede a tutte le Questure interessate al passaggio dell’esplosivo, dal deposito al cantiere, l’autorizzazione al transito, fissando, in precedenza, mese per mese, orari, quantità di esplosivo e incendivi, e comunicando le targhe dei mezzi di trasporto e i nominativi degli addetti al trasporto, che devono avere permessi e patenti speciali. Avuti tutti i permessi, il Responsabile dell’esplosivo di cantiere (normalmente il Capo Cantiere) si avvale di un suo collaboratore (un minatore fuochino), esperto di esplosivi e in possesso del patentino di fuochino, rilasciato da una Questura, che autorizza detto fuochino a:

  • prendere in consegna esplosivo e incendivo;
  • registrarlo su un apposito registro bollato e firmato dalla Questura locale;
  • registrare tutte le uscite di volta in volta che l’esplosivo viene usato.

La formula del trasporto giornaliero prevede che, entro le 24 ore dal ricevimento, tutto l’esplosivo e i relativi incendivi siano consumati. Nel caso in cui, per motivi straordinari, il consumo totale non fosse conseguito, il Responsabile ha il dovere di far distruggere (mediante bruciature in luogo isolato) esplosivo e incendivo, pena gravissime sanzioni. Oltre a questi compiti il fuochino è l’operaio che, con l’aiuto degli altri minatori, provvede al caricamento con esplosivo dei fori da mina, a collegare gli inneschi, a controllare mediante appositi strumenti che tutte le cariche siano collegate e, infine, dopo aver allontanato tutti i presenti, stende la linea di tiro e a distanza di sicurezza, mediante l’esploditore, produce l’esplosione. Compito del fuochino è anche quello, avvenuta l’esplosione, di far mettere in funzione i ventilatori che portano l’aria sana al fronte, e dopo lo sfumo che allontana gas, fumi, polveri recarsi per primo sul posto e, dopo aver constatato la mancanza di pericolo, far riprendere le lavorazioni.

In questi ultimi anni, a causa del rischio terrorismo, il Responsabile dell’esplosivo del cantiere deve comunicare, la sera precedente, ai Carabinieri gli orari dello sparo, il numero di volate, il quantitativo di esplosivo, nome e cognome degli addetti. I Carabinieri possono (senza preavviso) far intervenire i loro Tecnici artificieri, per controllare tutte le operazioni in fase di esecuzione, il luogo dove è depositato il materiale esplosivo nelle 24 ore di giacenza in cantiere, le casse di detenzione (che non devono avere pezzi ferrosi), la custodia a vista del materiale esplosivo per tutte le 24 ore, pena provvedimenti severissimi fino alla sospensione della licenza.

L’uso dello spritz-beton

Negli ultimi 60/80 anni le gallerie hanno avuto un’evoluzione enorme, dovuta all’impiego di macchine per la perforazione, lo smarino, il pre-consolidamento ma soprattutto per l’invenzione dello spritz-beton. Questa lavorazione, iniziata (in Germania) negli anni Cinquanta sia nel campo delle macchine che negli additivi, ha avuto un’evoluzione tale nelle fibre metalliche che oggi la miscela “lanciata”, opportunamente additivata con silicati, può raggiungere in pochi minuti resistenze di 80/100 kg/cm2 e mettere quindi in sicurezza eventuali rocce pericolanti, consolidare materiali incoerenti, sabbie, argille.

Qui la seconda parte https://www.stradeeautostrade.it/infrastrutture/gallerie-e-tunnelling/2016-09-15/filo-diretto-con-il-cantiere-seconda-parte-54876/ e su “S&A” n° 119.