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Bohinjski predor, il traforo dimenticato

La ferrovia transalpina che collega České Budějovice a Trieste è caratterizzata da due tunnel molto noti - il Tauri e il Karawanken - e da un terzo, il Bohinj, pressoché sconosciuto

Bohinjski predor, il traforo dimenticato

L’apice della fama come Costruttore ferroviario Ceconi lo raggiunse probabilmente negli anni successivi: il 23 Dicembre 1880, infatti, furono esaminate le offerte per il traforo dell’Arlberg (10.249 m). I lavori furono aggiudicati alle Imprese di Giacomo Ceconi per la parte orientale e dei fratelli Lapp per il tratto occidentale. Il tunnel doveva essere completato entro il 15 Agosto 1885, con una penale di 800 Fiorini per ogni giorno di ritardo.

Orbene, il 25 Giugno 1881 era già stato scavato il primo chilometro; il 19 Novembre 1883 fu effettuato il breakthrough e il 14 Maggio 1884 fu posata l’ultima pietra. Il 20 Settembre 1884 fu inaugurata ufficialmente la tratta Landeck-Bludenz, quasi un anno in anticipo sulla scadenza prevista.

Ceconi ricorse a molte innovazioni tecnologiche, soprattutto nel campo della sicurezza. Nel 1885 l’imperatore Francesco Giuseppe gli conferì il titolo di Nobile di Montececon.

Alla fine dell’Ottocento, la sua Impresa era diventata un colosso dell’edilizia con cantieri sparsi in tutta Europa e annoverava circa 16.000 persone, molte delle quali provenienti dai suoi luoghi d’origine.

Sono di questo periodo i lavori di ristrutturazione del porto di Trieste e di alcune baie in Sardegna. Non sorprende quindi che nei primi anni del nuovo secolo fosse chiamato a realizzare la galleria di Bohinj, completata tra l’altro con otto mesi di anticipo sui termini contrattuali.

Nel frattempo, sostituendosi alle Istituzioni, aveva anche realizzato una nuova strada tra la Val d’Arzino e Tolmezzo, valicando Sella Chianzutan. Lo stesso Ceconi predispose il progetto e il 18 Settembre 1889 fece esplodere la prima mina che aprì il varco alla nuova strada.

Gli 11 km del tracciato furono inaugurati il 15 Novembre 1891 e Ceconi intitolò la strada alla Regina Margherita; il Re Umberto I lo insignì del titolo di Conte della Corona d’Italia. Alla sua memoria sono state intitolate numerose vie e l’Istituto Professionale di Stato di Udine.

Bibliografia

[1]. P. Petronio – “Transalpina. Die Wocheinerbahn. Bohinjska Proga. La linea di Wochein”, Trieste, Edizioni Italo Svevo, 1997.

[2]. T. Budkovič – “Vzpon Bohinja pred Zatonom Avstro-ogrske”, 2004.

Bohinjski predor, il traforo dimenticato.

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