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Il punto sul Terzo Valico

L’opera si inserisce nel Corridoio Reno-Alpi - uno dei quattro del TEN-T Core Network che interessano l’Italia -, che metterà in comunicazione il Mediterraneo con il Mare del Nord da Genova a Rotterdam

Il punto sul Terzo Valico

Il Terzo Valico si sviluppa in direzione Sud-Nord fra Genova (Bivio Fegino) e Tortona. L’infrastruttura si estende per 53 km, di cui oltre 37 in galleria, e consentirà il transito di treni merci più pesanti, lunghi sino a 750 m e con container alti 4 m allo spigolo.

I 37 km in sotterraneo sono costituiti principalmente da tre gallerie naturali e da una artificiale. Procedendo dal Bivio Fegino di Genova verso Nord, si incontrano in successione le gallerie naturali Campasso (716 m) a Genova, Valico (27.250 m, a doppia canna) nei comuni di Genova, Campomorone e Ceranesi in Liguria, e Fraconalto, Voltaggio, Gavi e Arquata Scrivia in Piemonte e Serravalle (7.094 m, a doppia canna), nei comuni di Serravalle Scrivia e Novi Ligure in provincia di Alessandria.

  • Terzo Valico
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    Il tracciato del Terzo Valico
  • TBM
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    L’avanzamento dei lavori illustrato alle Autorità durante il sopralluogo del 27 Ottobre
  • Scavo
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    La TBM Daniela a Pozzo Radimero
  • Corridoio Reno-Alpi
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    Il cantiere di Pozzo Radimero
  • Concio
    5 TerzoValico
    La TBM Daniela e i conci da installare

A lavori finiti l’unico tratto all’aperto tra queste gallerie sarà costituito da un chilometro circa fra le gallerie di Valico e Serravalle, in corrispondenza della frazione di Libarna a Serravalle, dove sarà realizzato uno spazio attrezzato per le manovre di soccorso. Tra l’uscita Nord della galleria Serravalle e Tortona la linea si sviluppa in prevalenza all’aperto con l’eccezione della galleria artificiale Pozzolo (1.984 m).

Nella tratta all’aperto tra Novi Ligure e Pozzolo Formigaro, era inoltre prevista la realizzazione del collegamento in galleria artificiale da e per Torino sull’attuale linea Genova-Torino. Le canne delle due gallerie più lunghe sono a singolo binario e collegate da by-pass ogni 500 m.

La galleria di Valico, per esigenze costruttive prima e di sicurezza a opera finita, prevede quattro finestre intermedie di accesso: Polcevera (1.900 m), Cravasco (1.535 m), Castagnola (2.530 m) e Val Lemme (1.687 m). A fine Ottobre, si era concluso lo scavo delle quattro finestre di accesso intermedie (due in Liguria e due in Piemonte) ed erano stati scavati 2,5 km in Piemonte e 2 km in Liguria della galleria di base che a pieno regime vedrà aperti 20 fronti di scavo. Sono iniziati anche i lavori dell’interconnessione di Valico con il porto di Voltri.

Una delegazione composta dall’Ing. Nicola Meistro e dall’Ing. Marco Rettighieri, rispettivamente Direttore Generale e Amministratore Straordinario del Cociv, dal Commissario Straordinario del Governo Dott.ssa Iolanda Romano, dall’Ing. Daniela Lezzi, Responsabile RFI del Progetto Terzo Valico, dal Sindaco di Genova Marco Bucci, dal Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, ha effettuato lo scorso 27 Ottobre un sopralluogo al cantiere di Fegino, dove si sta lavorando all’imbocco Sud del tunnel di base.

Daniela si aggiunge a Giulia, Paola, Giovanna ed Elisa

Per la realizzazione della galleria Serravalle e di parte della galleria di base del Terzo Valico, fino a pochi mesi fa avevano operato quattro TBM EPB Herrenknecht (diametro di 9,73 m): Giulia, che da Febbraio a Ottobre 2015 ha scavato la finestra Polcevera; Paola, che ha iniziato a Ottobre 2016 dal cantiere Moriassi lo scavo di un tratto del binario dispari (lato Est) della galleria di Valico, in direzione Sud; Giovanna, che dal cantiere di Novi Ligure ha scavato 214 m del binario pari (lato Ovest) della galleria Serravalle in direzione Sud; Elisa, che dallo stesso cantiere scaverà il binario dispari.

Per queste ultime due, a seguito della rescissione del contratto di affidamento, sono in corso le attività propedeutiche per riconsegnarle in modo da riprendere le attività di scavo.

A fine Novembre dal cantiere piemontese di Pozzo Radimero, situato nel comune di Arquata Scrivia (AL), è partita anche la TBM EPB Herrenknecht S-1044, battezzata Daniela e sempre con diametro di 9,73 m, che scaverà il tunnel del binario pari della galleria di Valico, affiancando così la TBM EPB S-979 Paola che nel frattempo aveva raggiunto un avanzamento di 2,74 km.

Dal cantiere di Pozzo Radimero, visitato lo scorso 27 Novembre dai Presidenti di Liguria e Piemonte, dall’Amministratore Delegato di RFI e dal Commissario Straordinario del Governo, le TBM avanzano in rocce costituite da materiale di tipo sedimentario con tracce di amianto. Le concentrazioni sono comunque basse, pari a circa 120 mg/kg e quindi molto inferiori al valore di oltre 1.000 mg/kg che farebbe scattare la qualifica di rifiuto pericoloso.

La presenza di queste rocce era prevista dal modello geologico di riferimento del Protocollo amianto. Lo scavo meccanizzato con TBM garantisce maggiore sicurezza per gli operai perché la terra esce dal nastro trasportatore già bagnata e quindi la possibilità di dispersione in aria delle fibre di amianto è praticamente nulla.

La misurazione delle fibre in aria è monitorata 24 ore su 24 alla sorgente (area di scavo), nella prima cintura (lungo il perimetro del cantiere) e nella seconda cintura (nell’ambiente di vita). Le centraline installate all’uscita dei cantieri non hanno sino ad oggi rilevato fuoriuscite.

Sono stati attivati anche i controlli previsti dal Protocollo amianto per i depositi intermedi Romanellotta e definitivi Clara e Buona, dove viene conferito lo smarino estratto dal cantiere Radimero.

Le tratte rimanenti sono realizzate in tradizionale con macchinari in assetto antideflagrante in quanto la geologia lungo il tracciato è composta da rocce contenenti oltre che amianto, anche gas metano.

Come si accennava, saranno 20 i fronti di scavo aperti: i due imbocchi Sud a Genova e i due Nord in Piemonte, e quattro fronti, due verso Nord e due verso Sud, in ciascuna delle quattro finestre già ultimate che a fine lavori saranno utilizzate come uscite di sicurezza e per la manutenzione della linea.

Un’opera completamente finanziata

Il CIPE lo scorso 22 Dicembre, come preannunciato dal Ministro Delrio in occasione dell’inaugurazione della linea Mendrisio-Varese (si veda “S&A” n° 127 Gennaio/Febbraio 2018 con http://www.stradeeautostrade.it/ferrovie-e-metropolitane/linaugurazione-della-linea-mendrisio-varese/) ha autorizzato l’avvio dei lavori per il quinto lotto costruttivo del Terzo Valico, assegnando le relative risorse finanziarie per un importo di oltre 1,5 miliardi. Ha inoltre approvato il progetto definitivo della variante progettuale allo Shunt di Novi e ha finanziato il sesto e ultimo lotto per un importo di 883 milioni. La copertura finanziaria dell’opera, pari a 6,2 miliardi, è quindi completa.

La variante allo Shunt di Novi, approvata dal CIPE, riguarda l’interconnessione della nuova linea ferroviaria del Terzo Valico con la linea storica Torino-Genova. Questa soluzione, che risparmia 7 km della nuova linea su terreno agricolo per passare sulla linea ferroviaria attuale che attraversa l’abitato di Novi, è meno costosa e comporta una minore occupazione di suolo, una riduzione dei volumi di scavo e degli impatti idrogeologici anche nella fase di cantierizzazione.

Il Terzo Valico è l’opera che permetterà di dare un nuovo impulso economico a Liguria e Piemonte, territori destinati a diventare una fondamentale piattaforma logistica internazionale per i trasporti. Con la sua realizzazione, le merci che arriveranno al porto di Genova avranno accesso al Corridoio Reno-Alpi, dando al Paese un’ulteriore opportunità per competere sui mercati internazionali.

L’avanzamento complessivo dell’opera è attualmente pari a circa il 22%. La fine lavori è stimata per il 2021 e l’attivazione della linea per il 2022.

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