L’approccio prestazionale ha come obiettivo principale quello di verificare la corretta progettazione dell’impianto di ventilazione durante l’emergenza incendi attraverso l’analisi della propagazione dei fumi con strumenti informatici avanzati, in particolare modelli fluidodinamici 1D e 3D.
L’utilità maggiore di questa sofisticata analisi attraverso modelli analitici e numerici è quella di poter avere un feedback sulla risposta del sistema di ventilazione già dalle prime fasi di progettazione e di poter stabilire il dimensionamento delle macchine e le strategie di ventilazione ottimali, in base al layout della linea e ai dati geometrici principali della gallerie e delle stazioni.
È facile immaginare come tale metodologia permetta di minimizzare modifiche progettuali sostanziali in fasi più avanzate del progetto. A livello normativo, l’approccio prestazionale prende importanza a partire dal D.M. 9 Maggio 2007 “Approccio ingegneristico alla sicurezza antincendio”, di carattere trasversale rispetto a tutte le varie “attività soggette”.
In ambito metropolitano, l’approccio ingegneristico agli aspetti antincendio, comunque da tempo in uso per la progettazione dei sistemi di gestione dei fumi, viene oggi anche ufficialmente richiesto dal D.M. 21 Ottobre 2015 “Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, costruzione ed esercizio delle metropolitane”.
Quest’ultimo, prendendo spunto da standard internazionali – in particolare dall’americana NFPA 130 -, richiede infatti espressamente l’analisi ingegneristica definendo i principali scenari di incendi da considerare per le stazioni e le gallerie e prescrive livelli di accettabilità dei parametri critici per la sopravvivenza che, qualora rispettati, rendono non necessaria qualsiasi altra valutazione del rischio.