Anche in questo caso è necessaria un’armonizzazione dei dati caricati e un ampliamento del registro, con l’inserzione di altri dati capaci di interessare gli operatori (ad esempio ogni Stato potrebbe inserire i criteri di calcolo che permettono/vietano l’accesso alla sua rete ferroviaria). Una raccomandazione della Commissione in questo senso è stata pubblicata nel Luglio 2018.
Alcuni definizioni, inoltre, hanno bisogno di essere chiarite; non esiste, ad esempio, una definizione chiara a livello ufficiale di “trasporto eccezionale”. È infine essenziale migliorare la cooperazione fra i vari operatori del settori, pubblici e privati.
Il rapporto presenta, infine, tre possibili scenari per il medio/lungo termine che, sintetizzando, possono essere riassunti in questo modo:
- scenario 1: lasciare la cose come sono attualmente. Non è ovviamente uno scenario considerabile. La situazione attuale non permette ampi margini di sviluppo al settore del trasporto combinato;
- scenario 2: un trasporto combinato parzialmente armonizzato. È la soluzione più realistica sul medio termine (entro il 2029). La priorità è di terminare la codificazione delle reti ferroviarie europee adatte al trasporto combinato e fare in modo che la loro utilizzazione risulti semplificata;
- scenario 3: un trasporto combinato completamente armonizzato. È l’obiettivo che si deve perseguire a lungo termine. Tutti gli studi effettuati mostrano che un sistema europeo di trasporto combinato efficace comporterebbe un notevole spostamento di merci dalla strada ad altri metodi di trasporto, con indubitabili effetti benefici per l’ambiente e l’economia. Per arrivare a questo, occorre che la rete europea del trasporto combinato sia pienamente operativa, ad esempio con la costruzione della discussa tratta Lione-Torino, facile d’utilizzazione e a costi competitivi. Sarà compito delle prossime Commissioni mettere in atto le misure necessarie per arrivare a questo risultato.