Condividi, , Google Plus, LinkedIn,

Stampa

Posted in:

La sicurezza nelle gallerie ferroviarie italiane

L’Italia è il Paese europeo che conta il più alto numero di gallerie ferroviarie per un totale di circa il 10% della intera infrastruttura ferroviaria

La sicurezza nelle gallerie ferroviarie italiane
Le procedure operative 
I piani di emergenza e soccorso e le esercitazioni

La STI-SRT prescrive, per tutte le gallerie di lunghezza superiore a 1.000 m, l’emissione di un Piano di Emergenza e Soccorso (PES) che definisca i compiti e le responsabilità dei diversi Enti coinvolti nella gestione dell’emergenza in galleria, come ad esempio le Autorità locali, le Imprese ferroviarie o i Vigili del Fuoco.

Il Piano deve essere coerente con le pianificazioni di emergenza interne predisposte da ciascun Ente e in particolar modo con i piani di emergenza interni (PEI) predisposti dal Gestore dell’Infrastruttura sulla base della vigente linea guida RFI.

Al fine di verificare l’efficacia del Piano, in termini di completezza delle emergenze ipotizzate e adeguatezza delle risorse predisposte, è necessario che siano previste delle esercitazioni per tutto il Personale coinvolto nella gestione dell’emergenza.

Devono essere previsti diversi livelli di esercitazione, con frequenze e modalità variabili in funzione della lunghezza della galleria e delle dotazioni di sicurezza presenti. Per le gallerie di lunghezza inferiore a 5.000 m, devono essere svolte esercitazioni con frequenza inferiore a due anni. 

Le gallerie esistenti

Come descritto precedentemente, l’entrata in vigore della STI ha prodotto una situazione di coesistenza di due Norme non sempre allineate e coerenti tra di loro. Inoltre, la Legge 24/03/2012 n° 27 esprime in maniera chiara che non possano essere applicati standard più restrittivi di quelli definiti a livello europeo.

Il mutamento del quadro normativo di riferimento ha innalzato il livello di attenzione sul tema della sicurezza in galleria portando come risultato l’accrescimento del livello di conoscenza delle gallerie esistenti.

Nello specifico, si è ritenuto di elaborare analisi di rischio relative alle gallerie di lunghezza superiore a 1.000 m in esercizio alla data di entrata in vigore del DM 28/10/2005. Le analisi di rischio sono state condotte considerando le caratteristiche dell’infrastruttura, del materiale rotabile e del traffico (velocità, entità e composizione).

Gli esiti dell’analisi di rischio hanno consentito di effettuare una classificazione delle gallerie in quattro gruppi, definiti in base al confronto tra il rischio cumulato della galleria stessa e i limiti di tollerabilità per l’accettazione del rischio definiti dall’Allegato III del DM. Nello specifico vengono definiti i seguenti gruppi:

  • gruppo 1: costituito da gallerie il cui grafico del rischio cumulato ricade nell’intorno del limite superiore di tollerabilità;
  • gruppo 2: costituito da gallerie il cui grafico del rischio cumulato ricade nella zona di attenzione (ALARP), tra i limiti superiore e inferiore di tollerabilità;
  • gruppo 3: costituito da gallerie il cui grafico del rischio cumulato ricade nell’intorno del limite inferiore di tollerabilità;
  • gruppo 4: costituito da gallerie il cui grafico del rischio cumulato ricade al di sotto del limite inferiore di tollerabilità. 

Conclusioni

Tra gli obiettivi fondamentali della mission di RFI vi è quello di essere garante della sicurezza nella rete ferroviaria, con particolare attenzione alla salvaguardia delle vite umane.

RFI, pertanto, si impegna costantemente nella ricerca di soluzioni finalizzate a elevare gli standard di sicurezza e partecipa a tavoli tecnici europei per mettere a punto Norme e regolamenti più efficienti.