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La realizzazione del pozzo 3.2 della Linea C

Nell’ambito della realizzazione della tratta T3, il pozzo di ventilazione 3.2 rappresenta uno degli interventi di maggiore interesse per l’insieme delle varie metodologie costruttive e delle tecnologie adottate

La realizzazione del pozzo 3.2 della Linea C

Le fasi esecutive e la logistica di cantiere

La tecnica di scavo scelta per la realizzazione del pozzo è di tipo “bottom-up”. Una volta eseguiti i diaframmi del primo ordine si procede all’esecuzione dello scavo archeologico raggiungendo la profondità di circa 18 m da piano campagna, in assenza di elementi di contrasto intermedio dei diaframmi.

Terminato lo scavo archeologico vengono realizzati i diaframmi del secondo ordine, una volta calata la macchina idrofresa a fondo del pozzo. Gli scavi archeologici, anche in questo caso come in molti altri cantieri della Linea C, hanno portato ad una scoperta ritenuta dalla Soprintendenza archeologica tra le più interessanti degli ultimi anni.

Sono stati rinvenuti vari reperti: da un tratto di acquedotto romano, riconducibile all’Acqua Appia o all’Anio Vetus, a una viabilità antica, che dal Colosseo portava alla Navicella, a una tomba dell’Età del Ferro del X secolo a.C..

Lo scavo prosegue con la realizzazione in discesa dei cordoli anulari cerchianti di spessore 1,50 m, in corrispondenza dei vari orizzontamenti, e delle controfodere per ogni interpiano.

Le strutture portanti, che costituiscono i piani orizzontali, sono invece eseguite in risalita, una volta realizzato il solaio con estradosso a quota –5 m s.l.m.. Successivamente si predispone il pozzo per il passaggio a pieno di entrambe le TBM realizzando il solaio a quota –5 m s.l.m., posto al di sopra delle vie di corsa dei treni, con un ricoprimento di circa 5 m rispetto alla calotta delle macchine di scavo.

I diaframmi interessati dal passaggio delle TBM sono armati con barre e staffe in vetroresina al fine di agevolarne la fresatura da parte delle suddette macchine. Questa modalità esecutiva permette di svincolare la realizzazione delle strutture interne del pozzo rispetto al passaggio delle due TBM.

Infatti, una volta completato il solaio a quota –5 m s.l.m., in attesa dell’ultimazione dello scavo del pozzo, quest’ultimo vincolato al completamento dello scavo meccanizzato delle gallerie di linea, si possono realizzare gli orizzontamenti intermedi lasciando un’adeguata asola operativa centrale.

Raggiunto il fondo scavo e completato il solaio di fondazione si procede con la realizzazione di due rami di gallerie con scavo in tradizionale (per una lunghezza di circa 40 m ciascuno), necessari per consentire l’installazione, all’interno del pozzo, del parco scambi che permetterà il collegamento delle due vie di corsa dei treni.