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La realizzazione del pozzo 3.2 della Linea C

Nell’ambito della realizzazione della tratta T3, il pozzo di ventilazione 3.2 rappresenta uno degli interventi di maggiore interesse per l’insieme delle varie metodologie costruttive e delle tecnologie adottate

La realizzazione del pozzo 3.2 della Linea C

Ne consegue una rilevante profondità di scavo, che raggiunge i 60 m da piano campagna. Il manufatto interrato, oltre alla funzione di pozzo di areazione, sarà anche il punto di accesso alla linea per i Vigili del Fuoco in caso di emergenze, ma soprattutto consentirà il passaggio dei convogli ferroviari dal binario pari al binario dispari, al fine di garantire un cadenzamento dei treni a 4 minuti, nella tratta Fori Imperiali-Alessandrino.

La stratigrafia dell’area è caratterizzata dalla presenza di un potente banco di riporti antropici di spessore circa 20 m che sovrasta le argille pleistoceniche (AR). Al di sotto delle argille, i sondaggi geognostici hanno evidenziato la presenza di un banco di sabbie ghiaiose (SG) avente uno spessore fino a 10 m, adagiate sulle argille plioceniche (APL) che costituiscono il substrato tipico della città di Roma.

Oltre che per le grandi dimensioni e per la notevole profondità dell’opera, il progetto risulta particolarmente complesso a causa della presenza di un elevato battente idraulico: la falda nell’area è stata misurata storicamente a circa 12÷14 m dal piano campagna, ovvero a 45 m al di sopra del fondo scavo. 

La struttura

Il manufatto interrato è composto da otto piani orizzontali, compresi il solaio di copertura e il solaio di fondazione. La rilevante profondità di scavo ha imposto la realizzazione di due ordini di strutture di contenimento dello scavo:

  • il primo ordine è costituito da diaframmi di spessore 80 cm della lunghezza di 20 m disposti lungo una circonferenza di diametro interno pari a 32,40 m;
  • il secondo ordine è costituito da diaframmi di spessore 120 cm della lunghezza di 56 m disposti lungo una circonferenza di diametro interno pari a 28 m, raggiungendo una profondità di scavo dei diaframmi di circa 72,50 m da piano campagna.

Dato il contesto idrogeologico in cui si inserisce il pozzo, la stabilità del fondo scavo è garantita dalla presenza dello strato delle argille plioceniche, all’interno del quale si intestano per oltre 35 m le paratie perimetrali del secondo ordine. La permeabilità delle argille plioceniche è stata ampiamente indagata, in fase di progettazione, con prove di laboratorio e prove di portata in situ.