Per realizzare questo tratto di raddoppio del passante ferroviario, non potendosi allargare la galleria esistente situata sotto la Via Re Federico, il Contraente Generale ha proposto e progettato una nuova galleria che si sviluppasse sotto il tracciato storico della linea ferroviaria superficiale soppressa con l’apertura della galleria Re Federico.
Questo tracciato interseca nuovamente, a un livello più basso, la galleria esistente Re Federico poco prima di arrivare alla fermata Lolli (km 5+587), entrata in esercizio commerciale il 17 Febbraio 2016 ancorché temporaneamente a singolo binario.
I lavori di scavo della nuova galleria sono stati effettuati secondo il metodo tradizionale procedendo per campi di 8 m, previo consolidamento con sfondi tipicamente di un metro, posa di centine e prerivestimento con spritz-beton.
La realizzazione dell’arco rovescio e del rivestimento completavano la costruzione della galleria. A fine 2012, quando i fronti di scavo distavano ormai una sessantina di metri, si è verificata una copiosa fuoruscita di acqua con trasporto solido che ha bloccato i lavori di scavo.
I primi interventi messi in atto per contrastare il fenomeno (iniezioni dall’interno di cementi microfini e resine poliuretaniche) non hanno permesso di superare l’imprevisto idrogeologico.
In seguito e fino al Maggio 2014, è stato effettuato un trattamento tendente al consolidamento dall’alto del volume entro il quale realizzare in seguito lo scavo.
Alla ripresa dei lavori si è presentata una nuova fuoriuscita di acqua e sabbie fini che ha determinato una nuova sospensione dei lavori. È stata pertanto effettuata una vasta e complessa campagna d’indagine conclusasi a metà del 2015, che ha permesso di accertare nel dettaglio la stratigrafia e il comportamento idrologico della limitata zona interessata.
La particolare conformazione geologica ha prodotto una concentrazione dei flussi idraulici in corrispondenza della zona di galleria ancora da scavare che è stata la causa dei fenomeni di trascinamento di materiale fino e conseguente subsidenza dell’area, con compromissione della stabilità di alcuni edifici poi acquisiti da RFI per essere demoliti.
Il progetto di risoluzione di tale criticità è stato approvato dall’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente nell’Aprile 2017 e prevede l’esecuzione dei lavori di scavo procedendo dall’alto previa costruzione di paratie fino a raggiungere il sottostante strato impermeabile in modo da confinare la zona di scavo e ridurre così al minimo le possibilità di nuove “sorprese” di natura idrogeologica.