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Il metodo top-down e bottom-up

Le stazioni della nuova metropolitana di Roma

Il metodo top-down e bottom-up

Scavare con l’idrofresa

Diversamente dalle normali attrezzature per il movimento terra, le macchine per fondazioni speciali creano un problema all’operatore: la parte più interessante del macchinario non è visibile. L’idrofresa si trova sospesa a una fune (oppure a un traliccio di manovra rigido) e immersa nel fango bentonitico di stabilizzazione. Per l’operatore ciò significa controllare le procedure come se fosse in un “volo cieco”. L’efficienza della macchina e dell’intero sistema dipende pertanto, dal controllo ottimale di tutti i parametri che sono coinvolti nel processo produttivo. Le idrofrese vengono equipaggiate con un sistema elettronico in grado di controllare, monitorare e visualizzare tutti i processi operativi associati allo scavo di un diaframma. L’operatore può in ogni momento interrogare differenti livelli di interfaccia per verificare lo stato corrente di ogni componente, sensore o attuatore. Durante l’operazione di scavo, tutti i parametri operazionali quali la profondità, le pressioni idrauliche e la velocità di rotazione, sono monitorate in continuo. I parametri di accuratezza oggigiorno raggiungibili con un’idrofresa sono i seguenti:

  • diaframmi standard: deviazione da 0,3 a 0,5%;
  • progetti speciali (quali dighe o pozzi): deviazione da 0,2 a 0,3%;
  • utilizzo del sistema di controllo tipo “B-Tronic”, unitamente a un’operazione di fresatura estremamente sensibile: deviazione dallo 0,1 allo 0,2%;
  • utilizzo del sistema tipo “B-Tronic” in combinazione a sistemi esterni ad ultrasuoni (tipo Koden): deviazioni < 0,1%.

I cedimenti generati dagli scavi

La realizzazione delle stazioni e delle gallerie della metropolitana produce inevitabilmente un’alterazione dello stato tensionale e deformativo del terreno. L’effetto si risente al livello del piano campagna in modo tanto più sensibile quanto più superficiali sono le gallerie stesse: lo scavo e le modalità con cui esso viene effettuato, producono lo sviluppo di cedimenti che si propagano anche a grandi distanze e possono avere un impatto a volte anche catastrofico con l’ambiente urbano. La valutazione dell’impatto della costruzione delle stazioni e delle gallerie sulle strutture e/o sulle reti di servizi sovrastanti rappresenta, quindi, un passo cruciale del percorso progettuale. È fondamentale la valutazione dei potenziali danni indotti in modo da prevedere, con una mirata azione di monitoraggio, adeguati interventi di mitigazione e salvaguardia. Oggi è possibile ricorrere a soluzioni innovative di miglioramento e rinforzo dei terreni in termini di caratteristiche meccaniche: stiamo parlando del pre-consolidamento.

Tipologia e completamento delle stazioni

Le stazioni della Linea C e B, pur diverse le une dalle altre, possono essere ricondotte sostanzialmente a due tipologie principali:

  • stazioni eseguite interamente tra diaframmi (atrio, discenderie e banchine);
  • stazioni eseguite parzialmente tra diaframmi (atrio, discenderie) e con due gallerie gemelle di banchina realizzate a foro cieco con scavo semimeccanizzato.

Completato lo scavo delle gallerie colleganti le diverse stazioni è iniziato, nelle stazioni, la realizzazione degli impianti, degli ascensori e scale mobili, delle pavimentazioni e più in generale di tutte le opere di finitura compresa la cartellonistica.

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