Il ripristino del calcestruzzo ammalorato delle opere stradali in c.a. rappresenta una sfida da un punto di vista economico e tecnico, sia per la quantità di strutture interessate da questa problematica, sia perché i metodi di scarifica e i materiali scelti per l’intervento incidono in modo significativo sui tempi di lavoro e sulla durabilità delle opere oggetto della manutenzione straordinaria. La scarifica del calcestruzzo ammalorato deve infatti portare a superfici regolari che consentano quantità definite di materiale e abbiano buone caratteristiche “aggrappanti”, un fattore che, come noto, contribuisce in modo decisivo alla durata nel tempo dell’intervento di ripristino. Considerazioni senz’altro imprescindibili quando si interviene nei rivestimenti definitivi delle gallerie, ma valide anche per altre tipologie di manufatti, quali ad esempio i muri di contenimento che si trovano lungo le viabilità extraurbane. Sin dalla sua introduzione, il sistema GTF messo a punto da Grotti ha creato un nuovo metodo di lavoro che ha permesso di aggirare i limiti tipici dei comuni sistemi di scarifica, caratterizzati da mancanza di precisione e da una produttività relativamente bassa.
La scarifica del calcestruzzo ammalorato deve infatti portare a superfici regolari che consentano quantità definite di materiale e abbiano buone caratteristiche “aggrappanti”, un fattore che, come noto, contribuisce in modo decisivo alla durata nel tempo dell’intervento di ripristino. Considerazioni senz’altro imprescindibili quando si interviene nei rivestimenti definitivi delle gallerie, ma valide anche per altre tipologie di manufatti, quali ad esempio i muri di contenimento che si trovano lungo le viabilità extraurbane.
Sin dalla sua introduzione, il sistema GTF messo a punto da Grotti ha creato un nuovo metodo di lavoro che ha permesso di aggirare i limiti tipici dei comuni sistemi di scarifica, caratterizzati da mancanza di precisione e da una produttività relativamente bassa.