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L’accumulo delle acque meteoriche a tutela della qualità ambientale nel mantovano

Tre sistemi-impianti composti da pozzetti, vasche di accumulo acqua piovana, impianti di separazione oli e di raccolta dei liquidi da sversamento sotto la nuova pavimentazione in asfalto dei piazzali logistici del porto mantovano di Valdaro

L’accumulo delle acque meteoriche a tutela della qualità ambientale nel mantovano

Monoblocco e antisismiche

Un aspetto cruciale di questo intervento, ai fini performance e soprattutto della durabilità e della sicurezza, è senza dubbio quello produttivo, articolato in prodotto e processo. Nel primo caso, va sottolineato l’impiego di un calcestruzzo fluido autocompattante (SCC) ad alta resistenza C40/50. Il processo produttivo, invece, si basa sulla realizzazione di un elemento monoblocco, ovvero realizzato in un unico getto a garanzia di una perfetta tenuta idraulica. Le vasche Pircher impiegate a Valdaro sono in versione rettangolare realizzabili da 8.000 a 50.000 l (per le capacità), mentre in generale sono disponibili anche in versione circolare, da 1.000 a 5.000 l. Nel caso di Valdaro, per raggiungere l’obiettivo, sono state affiancate e collegate tra loro diverse tipologie di vasca.

Il processo costruttivo di questi manufatti ha una sua prima cruciale fase nella realizzazione del sistema cassero-controcassero all’interno del quale si delinea, innanzitutto, l’armatura in acciaio che avrà il compito di reggere le sollecitazioni esterne del terreno e quelle interne dell’acqua. Un dato importante: Pircher ha adeguato le armature impiegate per la realizzazione delle vasche prefabbricate in calcestruzzo alle prescrizioni contenute nelle “Nuove Norme tecniche per le costruzioni” del Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 14/01/2008 e della relativa Circolare esplicativa del 02/02/2009 (n° 617/C.S.LL.PP.). Le vasche sono perfettamente in grado di soddisfare quanto previsto dalle suddette Normative, previa verifica della zona sismica in cui andranno collocate.

Tutte le vasche sono corredate da relazioni di calcolo di tipo standard; su richiesta, inoltre, il servizio Pircher è organizzato per redigere relazioni specifiche per il luogo di posa della vasca, in funzione delle condizioni ambientali ( per esempio presenza di falda, tipologie particolari di terreno, ecc.). Inoltre, sia le vasche che le solette di copertura sono coperte da marcatura CE e ogni fornitura viene accompagnata dalle DOP (Dichiarazione di Prestazione). Alla base della progettazione e realizzazione della soluzione, così, vi è un’analisi profonda dell’accelerazione sismica del territorio in cui la vasca andrà a collocarsi. Una garanzia di sicurezza che si aggiunge alle proprietà impermeabili della struttura realizzata in monoblocco, ovvero in un’unica soluzione. In questo modo non solo l’acqua non rischia di fuoriuscire, ma nemmeno di entrare in caso di presenza di falda. Un ulteriore aspetto tecnico da mettere in luce è quello legato alla realizzazione delle piastre di copertura, di alta qualità e rese carrabili, grazie al know-how Pircher, da parte dei mezzi più pesanti. Anche queste piastre sono in calcestruzzo, con armature e spessori differenti in base al loro interramento e al carico cui saranno sottoposte (si arriva fino a carichi aeroportuali).

Al servizio del territorio

Progettazione, costruzione e anche trasporto. Le soluzioni Pircher arrivano infatti in cantiere preassemblate, pronte a essere posate, tramite autogrù, per esempio negli scavi già predisposti dalle Imprese quando si tratta di soluzioni interrate come nel caso di Valdaro. Qui, come abbiamo visto, le soluzioni scelte hanno agito sulla quantità (necessità di più vasche collegate), ma soprattutto sullo qualità, dal momento che l’obiettivo principale era ed è il trattamento delle acque prima dell’immissione nel bacino-recettore.

In altri casi, per esempio su piazzali che ospitano materiali inquinanti, si provvede anche al trattamento delle acque di seconda pioggia, mentre una tipologia di impianto sempre più richiesta e utile, quello di laminazione, tocca in pieno il problema della quantità, sempre di acqua piovana, per gestirle in modo tale da imitare i danni in caso di esondazioni o non più sufficiente capacità dei sistemi fognari. In generale i sistemi fognari sono piuttosto vetusti e ormai sottodimensionati a causa della continua impermeabilizzazione del terreno drenante. Essendo la fognatura sottodimensionata capita sempre più di frequente che si riempia e i tombini non scarichino più. La prima conseguenza: allagamenti di sottopassi e viabilità. Una soluzione sono proprio gli impianti di laminazione (o volano), che accolgono le quantità di acqua non “sostenibile” da parte delle fognature.