L’esigenza di controllo dei ponti ferroviari è divenuta, nel tempo, sempre più pressante e attuale, obbligando gli Enti di gestione delle reti ferroviarie a verificare l’integrità strutturale dei manufatti costruiti nel secolo scorso per poter programmare gli interventi di manutenzione necessari a sanare il degrado dei materiali indotto dagli agenti atmosferici e dalle sollecitazioni crescenti dovute al traffico ferroviario. I primi modelli strada/ferrovia “Combi” sono stati realizzati per il mercato malese (anno 2000), vietnamita (anno 2010) e australiano (anno 2013).
Le nuove macchine prodotte invece dal 2018 sono il risultato della collaborazione della Barin con affermate Imprese europee del settore ferroviario, che hanno fornito i veicoli idonei a circolare su scartamento ferroviario 1.435 mm oppure 1.000 mm sui quali sono state installate le attrezzature Barin. Il progetto iniziale che ha dato il via a questo genere di collaborazioni è stata la gara pubblica internazionale indetta da RFI (Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane) nell’anno 2017, per la fornitura di otto unità AB 14 Combi da distribuirsi ai compartimenti RFI sul territorio nazionale. Data la sua complessità, il progetto ha avuto una durata complessiva di quattro anni, a partire dall’anno 2018 e fino a tutto l’anno 2021, quando l’ultima di queste otto unità è stata consegnata con successo a RFI. Ciascuna di queste unità è costituita da un autocarro strada/ rotaia equipaggiato di un braccio articolato telescopico con cestello in grado di svilupparsi al di sotto dei ponti ferroviari per consentire l’accesso del personale ai punti da ispezionare.
I suddetti autocarri a quattro assi di marca Volvo sono stati trasformati in veicoli bimodali strada/rotaia per consentirne l’immissione rapida su binario in corrispondenza dei passaggi a livello e il trasferimento in ferrovia fino ad una velocita massima di 60 km/ora, a mezzo di un sistema di propulsione idraulico. Una volta raggiunto il ponte ferroviario da ispezionare, il personale sale a bordo del cestello e il braccio articolato viene sviluppato in negativo con comandi impartiti dall’operatore nel cestello, consentendo di raggiungere una profondità di ispezione orizzontale sottoponte fino a 14 m.
La macchina può venire utilizzata su sopraelevazione trasversale del binario fino a 120 mm (4,6°) e con il braccio sviluppato in posizione di lavoro può venire traslata idraulicamente a bassa velocità (1 km/ora massimo) lungo il ponte, con comando avanti/indietro e regolazione della velocità da parte dell’operatore nel cestello e consenso manovra da parte dell’autista in cabina dell’autocarro. Successivamente alla realizzazione delle otto unità AB 14 Combi per RFI, nell’anno 2022 Barin ha quindi instaurato una collaborazione internazionale per la fornitura di una ulteriore unità strada/rotaia modello AB 12 Combi all’Autorità Ferroviaria della Repubblica Ceca.
Anche in questo caso, il braccio articolato telescopico Barin è stato installato su un autocarro Volvo a quattro assi, con la peculiarità che questa macchina può venire utilizzata sia su ponti ferroviari che su ponti stradali con una profondità di ispezione orizzontale sottoponte di 12 m e, oltre a svilupparsi in negativo, il braccio può venire sollevato anche in positivo, per consentire al personale a bordo del cestello di raggiungere una altezza di lavoro fino a 16,5 m.
Nello stesso 2022, la Barin ha inoltre partecipato ad un altro progetto ferroviario in Thailandia per la fornitura di due distinti bracci articolati telescopici che sono stati installati su un unico locomotore ferroviario di portata 80 t e idoneo a circolare su scartamento 1.000 mm. Questi due bracci vengono utilizzati uno per l’ispezione di ponti e l’altro per l’ispezione delle parti in elevazione presenti lungo le linee ferroviarie della SRT (State Railway of Thailand). Il braccio che lavora in negativo, utilizzato per l’ispezione dei ponti ferroviari sia del tipo a travata che del tipo reticolare, è il modello AB11 B/P, dotato di elemento terminale intercambiabile (a scelta dell’operatore), che può essere:
- un braccio telescopico con cestello terminale, di lunghezza massima di 11 m sottoponte e portata del cestello pari a due persone con attrezzi, che viene utilizzato prevalentemente per le operazioni di ispezione e sui ponti a struttura reticolare;
- una piattaforma telescopica ancora di lunghezza massima 11 m sottoponte e portata pari a sei persone, con attrezzi, che viene utilizzata prevalentemente per gli interventi di manutenzione e sui ponti a travata.
Il braccio che lavora in positivo, invece, utilizzato per l’ispezione delle strutture al di sopra del piano del ferro, è il modello AP 13.5/10, in grado di sollevare il personale a bordo del cestello fino a 13,5 m di altezza di lavoro e di conseguire uno sbraccio laterale fino 10 m misurato dal centro binario.
Anche in questo caso, l’intera unità può venire traslata idraulicamente a bassa velocità (1 km/ora massimo) lungo la linea ferroviaria con bracci sviluppati in posizione di lavoro, con comando avanti/indietro e regolazione della velocità da parte dell’operatore a bordo del cestello/piattaforma e consenso manovra da parte dell’autista in cabina del locomotore.
A partire dall’anno 2023, infine, l’Azienda Barin è stata coinvolta in un progetto per la fornitura di due unità AB 13/F all’autorità SNCF (Société Nationale des Chemins de Fer), derivante dall’aggiudicazione di una gara pubblica internazionale in Francia. In questo caso, i bracci articolati telescopici Barin sono stati installati su due carrelli ferroviari idonei a circolare su sole linee ferroviarie e ad essere utilizzati esclusivamente su ponti ferroviari della rete SNCF in Francia, per diverse casistiche d’uso come qui di seguito descritto:
- la catenaria viene mantenuta in tensione, a 25 kV/50 Hz AC o 1,5 kV cc, consentendo il varo del braccio nel caso le barriere laterali del ponte abbiano una altezza fino a 1,2 m;
- la catenaria viene disalimentata, consentendo il varo del braccio nel caso sia necessario superare;
- barriere laterali del ponte di altezza superiore a 1,2 m e fino a 3,0 m massimo;
- la sopraelevazione trasversale del binario è fino a 180 mm massimo (6,9°).
La lunghezza orizzontale massima del braccio sviluppato sottoponte è pari a 13 m, il cestello ha una capacità di carico di tre persone con attrezzi e l’unità può traslare idraulicamente a bassa velocità (1 km/ora massimo) lungo il ponte, con comando avanti/indietro e regolazione della velocità da parte dell’operatore nel cestello e consenso manovra da parte di un altro operatore in cabina del carrello ferroviario.
Questo progetto verrà completato entro il 2024. La SNCF ha nel frattempo indetto una nuova gara pubblica per la fornitura di due ulteriori unità, cui la Barin ha partecipato ed è ora in attesa di conoscere i risultati.