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Strutture provvisionali eccezionali a grandi altezze

Autostrada del Sole: al via il restauro del viadotto Romita, simbolo della rinascita socio-economica del Belpaese

È stato l’ultimo dei 113 ponti e viadotti che punteggiano il tracciato ad essere costruito. Anzi, con la sua realizzazione tra il 10 Gennaio 1962 e il 15 Aprile 1964, il viadotto Romita segna il completamento dell’Autostrada del Sole.

Otto anni dopo la posa della prima pietra del tratto iniziale, avvenuta nel Maggio del 1956, l’allora Presidente del Consiglio Aldo Moro avrebbe tagliato il nastro della A1 Milano-Roma-Napoli, spina dorsale della viabilità italiana nonché simbolo della rinascita socio-economica dopo le distruzioni della Seconda Guerra Mondiale e tuttora, con i suoi 760 km, principale arteria autostradale del Belpaese.

A quasi sei decenni di distanza, il collegamento che valica il fiume Arno, al confine tra i comuni di Laterina Pergine Valdarno e Terranuova Bracciolini, in provincia di Arezzo, come molti altri manufatti simili necessitava di un intervento per contrastare l’usura dovuta agli agenti atmosferici e all’elevata mole di traffico.

Il viadotto Romita
1. Il viadotto Romita lungo l’Autostrada del Sole

È stato così varato e predisposto un apposito piano di ripristino.

L’indispensabile passo preliminare ha riguardato la creazione di un sistema di ponteggi per consentire di lavorare a Tecnici, operai e mezzi dell’Impresa che si è aggiudicata l’appalto della ristrutturazione, la Padana Interventi. Progettare e installare queste strutture è stato il compito di Euroedile di Postioma di Paese (TV), Gruppo leader su scala europea nel settore (https://euroedile.it/).

Il viadotto è situato al km 344+738 dell’Autosole, nel tratto Valdarno-Arezzo, conosciuto anche come Levane (dalla località più vicina); è dedicato a Giuseppe Romita, illustre uomo politico e già Ministro dei Lavori Pubblici, firmatario della Legge – nota appunto come Piano Romita – che, negli anni Cinquanta del secolo scorso, diede il via allo sviluppo della moderna rete autostradale nazionale.

La peculiarità dell’infrastruttura è di essere inserita in un bacino idroelettrico: il Progettista – il Padovano Silvano Zorzi, uno dei maggiori Ingegneri Strutturisti italiani del Novecento – scelse una soluzione ad arco tricuspidale con impalcato in calcestruzzo armato precompresso a sostenere quattro campate delle 11 totali, ognuna delle quali ha una lunghezza di 36 m.

Una pila del viadotto Romita
2. Una pila del viadotto Romita con ponteggio elettrico

Ulteriore difficoltà, il terreno instabile, in particolare nella sponda sinistra – in direzione Roma -, ha reso necessario fondare il plinto corrispondente e la pila attigua su pali di 170 cm di diametro, conficcati in profondità fino a 26 m.

In totale, il viadotto misura 406 m, con una luce dell’arco pari a 130 m, la quota stradale è a 228 m slm, mentre il livello massimo dell’acqua nel sottostante lago artificiale è a 167,97 m: di conseguenza, la sede viaria corre a un’altezza di circa 60 m sul pelo dell’acqua.

Tali condizioni rendono facilmente intuibile la complessità del cantiere approntato da Euroedile. L’obiettivo è il ripristino corticale di tutte le parti in calcestruzzo del viadotto: pile, travi, pulvini e solette della carreggiata.

Nello specifico, l’Impresa trevigiana ha ideato e allestito un sistema composto, nei suoi elementi principali, da:

  • un ponteggio fisso con partenza da terra a servizio delle pile del viadotto;
  • una scala a rampa di risalita da porsi in proiezione alla campata 11 con una passerella dedicata che corre all’interno dell’impalcato e garantisce il collegamento con tutte le parti del manufatto;
  • vari ponteggi elettrici monocolonna, a servizio delle pile, per andare a operare su queste parti del manufatto garantendo un intervento rapido ed efficace (al contrario, montare strutture fisse lungo le spalle impervie del manufatto avrebbe comportato tempi più lunghi e costi molto più onerosi).
Struttura provvisionale sospesa
3. Veduta sottostante della struttura provvisionale sospesa al viadotto Romita

Infine, è stata allestita una passerella di collegamento con pila 4 realizzata, lungo la scarpata per permettere l’accesso in sicurezza, alla base dell’arco, nella spalla Firenze.

“Si tratta di un intervento di notevole impegno – conferma Nereo Parisotto, Fondatore e Amministratore Unico di Euroedile – sia dal punto di vista tecnico sia da quello del materiale impiegato.

Proprio per questo, essere scelti per progetti di tale genere, che ben poche altre realtà sarebbero in grado di affrontare con successo, non può che renderci orgogliosi.

Oltre ad essere motivo di soddisfazione, simili “sfide” rappresentano un costante stimolo per la nostra Azienda a continuare a investire in ricerca e innovazione: un’innovazione non fine a sé stessa, ma che si traduce in qualità e sicurezza a beneficio dei nostri Clienti e di tutta la comunità”.

Il corridoio di lavoro
4. L’interno del corridoio di lavoro su struttura provvisionale sottostante l’impalcato autostradale

L’impegno è testimoniato dai numeri stessi del cantiere, come ricorda Daniele Crosato, Direttore dei Lavori al viadotto Romita per il Gruppo della Marca: “Sono stati impiegati circa 4.200 impalcati, 2.100 m di travi reticolari in alluminio, un migliaio di catene, due ponteggi elettrici e poi tanta professionalità dei nostri Tecnici esperti di montaggio”.

Un allestimento dalle caratteristiche eccezionali a partire dalle tecniche che sono state messe a punto: avvalendosi del sistema Flydeck, studiato in partnership con Pilosio Ponteggi e Casseforme, Euroedile ha tradotto le problematiche quotidiane in cantiere offrendo una soluzione che nell’immediato risolvesse ma segnasse la differenza rispetto al passato.

Con questo sistema, gli operai lavorano in maggiore sicurezza sia nella fase degli ancoraggi (il piano è sempre ancorato e mai a sbalzo) sia nella posa delle travi a sbalzo ricorrendo all’ausilio della guida Flyrail, sempre pensata con Pilosio, che ne sostenga il peso.

La fase di montaggio
5. La fase di montaggio strutture provvisionali sottostante l’impalcato autostradale

Utilizzando questo sistema efficiente, che usufruisce di materiali più resistenti, leggeri e facilmente stoccabili e giunzioni con perni elastici più veloci ed estremamente sicuri, Euroedile ha creato ciò che prima non sembrava possibile, ossia una riduzione di tempi (e costi) e un aumento della sicurezza.

Il viadotto Romita è stato anche tra i luoghi interessati dagli eventi della Settimana della Sicurezza sui luoghi di lavoro”, organizzata da Autostrade per l’Italia SpA, con 150 iniziative sul territorio per la sensibilizzazione su un ambiente lavorativo “sano e sicuro”. 

Euroedile: alcuni “numeri” e opere

Nata nel 1986, Euroedile conta al suo attivo oltre 6.500 commesse, allestendo ponteggi e opere provvisionali per qualsiasi forma architettonica, in quasi tutte le regioni italiane e anche in diversi Paesi europei: dalla rampa elicoidale del nuovo ponte Genova San Giorgio o dal viadotto Bisagno a Genova, ai viadotti sull’A27 verso Cortina, come pure alla cupola del Pantheon a Roma, alla basilica di Santa Croce a Firenze, al restauro del ponte dell’Accademia a Venezia, a numerose dighe e centrali idroelettriche in tutto il Paese. 

La guida Flyrail
6. L’utilizzo della guida Flyrail nel montaggio di strutture provvisionali al viadotto Romita

Dati tecnici

  • Stazione Appaltante: Autostrade per l’Italia SpA
  • Contraente Generale: R.T.I. composta da Padana Interventi Srl, Macko, Gruppo Ciccotti Srl e Mazzaferri Srl
  • Project Manager: Ing. Antonio Cirillo
  • Progetto esecutivo: Ing. Giancarlo Guadagnini di Enser
  • Collaudo: Ing. Alberto Antonelli
  • RUP: Ing. Riccardo Piazza
  • Direzione dei Lavori: Ing. Matteo Cannelli della Sagi
  • Responsabile Sicurezza: Geom. Felice Trimboli di Isa Sicurezza
  • Esecutori dei Lavori: Padana Interventi Srl
  • Subappaltatori: Euroedile Srl
  • Importo dei lavori: 2.818.750,81 di Euro compresi oneri sicurezza
  • Durata dei lavori: 755 giorni
  • Data di consegna: 20 Settembre 2021
  • Data di ultimazione: 15 Ottobre 2023

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