Il tunnel del Colle di Tenda è una fondamentale via di comunicazione tra Italia e Francia, tra Piemonte e Costa Azzurra, e rappresenta da sempre una via privilegiata per i flussi economici tra due importantissime aree a livello europeo. Con il cantiere a due passi da Cuneo, i sollevatori Merlo non potevano non essere protagonisti su entrambi i fronti di scavo. Non è questione di provincialismo ma di sana comprensione della realtà economica che lega Francia e Italia, Piemonte e Costa Azzurra, due tra le regioni economicamente più dinamiche e ricche d’Europa.
Non è un caso se qui, insieme a Lombardia, Baden Württenberg e Catalogna, ha origine più di un quarto del PIL dell’Unione Europea.
Uno smacco a tutte le regole della Teoria dell’Urbanistica dove, a fronte di infrastrutture viarie del tutto insufficienti e disordinate, c’è una densità di attività economiche di successo tali da far riflettere su iniziative incentivanti che lo Stato italiano ha messo in pista in altre aree geografiche, con un fiorire di strade e superstrade ancora oggi del tutto inutilizzate che hanno di fatto generato uno spreco di denaro pubblico che avrebbe potuto essere meglio indirizzato altrove.
Uno di questi “altrove” è proprio il tunnel del Colle di Tenda che, nonostante la vetustà della galleria e il senso unico alternato con pause che possono arrivare fino a 30 minuti, continua ad essere trafficatissimo.
Un collegamento utilizzato a fronte di una rete autostradale che, storicamente, ha sempre penalizzato la provincia di Cuneo e che, ancora oggi, non è pienamente adeguata alle caratteristiche geomorfologiche del Piemonte Sud-Ovest.
Un cantiere complesso e in pieno svolgimento
I lavori del nuovo tunnel del Colle di Tenda sono cominciati a fine 2013. Un cantiere complesso, in pieno svolgimento, che prevede la costruzione di una nuova canna monodirezionale, dalla lunghezza di circa 3.300 m, che raccoglierà il traffico in andata dall’Italia verso la Francia. La sezione prevede una corsia di marcia di larghezza pari a 3,50 m, una corsia di emergenza di 2,70 m e una banchina di 0,30 m. Nel corso dello scavo, il transito tra Italia e Francia continuerà a essere garantito, sempre a senso unico alternato, nel vecchio tunnel che ha una lunghezza di 3.182 m e la cui costruzione risale al 1882. Una volta terminata la nuova canna, i lavori proseguiranno con l’allargamento della sezione del vecchio tracciato in modo da uniformarlo alle dimensioni del tunnel di andata. La consegna dell’opera è prevista nel corso del 2020.
L’importo dei lavori, pari a 176.260.982 Euro, non prevede solo lo scavo della nuova galleria di andata e l’alesaggio di quella esistente, ma anche il rifacimento di parte delle opere stradali di accesso al tunnel sul versante francese e l’intercettazione di una sorgente naturale su quello italiano. Oltre a questo sono stati realizzati i drenaggi radiali e i consolidamenti di rinforzo della galleria esistente. Si tratta di opere necessarie per garantire il transito in sicurezza del traffico stradale nel corso dei lavori di realizzazione della canna attigua a quella esistente.
Una volta terminata l’opera, le due gallerie saranno messe in comunicazione con alcuni collegamenti di sicurezza pedonali e carrabili per consentire eventuali interventi di soccorso e/o manutenzione. Sul lato italiano le opere di presa della sorgente San Macario sono state completate e si stanno attendendo le necessarie autorizzazioni per i collegamenti elettrici alle centrali di potabilizzazione in modo da poter immettere nella rete idrica l’acqua intercettata.
Un team di Aziende di primo livello
L’opera è stata appaltata dall’ANAS e le Imprese aggiudicatarie dell’appalto sono la Grandi Lavori Fincosit SpA e la Toto Costruzioni Generali SpA che si sono costituite in ATI.
Fino ad ora i lavori sono proseguiti in modo regolare e attualmente l’avanzamento degli scavi della nuova canna prosegue sia sul lato italiano che su quello francese. L’attacco al fronte di scavo è stato preparato con lavori propedeutici che hanno visto la demolizione di alcuni edifici inutilizzati della vecchia dogana, gli scavi di sbancamento necessari per la preparazione degli accessi di progetto e dal consolidamento del versante di ingresso con una berlinese.
Terminate queste opere, è stato possibile iniziare lo scavo della galleria che attualmente vede un avanzamento di circa 40/50 m su entrambi i fronti con un programma in linea con i tempi previsti per il termine dell’opera.
A due passi da Cuneo
Il cantiere può tranquillamente definirsi “a due passi da Cuneo”, città nota agli addetti ai lavori per aver dato i natali al Gruppo Merlo. E infatti non potevano mancare, in un cantiere così importante, i mezzi del costruttore italiano. Due modelli rotativi sono all’opera: un Roto 38.16 sul versante francese e un Roto 45.21 MCSS sul versante italiano. Le due macchine sono utilizzate prevalentemente con navicella per lavori in quota per eseguire gli ancoraggi delle centine e l’inserimento dei tiranti in vetroresina.
La gamma Roto ha da sempre un ruolo di spicco nei lavori in galleria sia per la possibilità di avere macchine particolarmente compatte, come nel caso del 38.16 usato sul fronte francese, che macchine ad elevate prestazioni con portate e sbracci di rilievo, come il 45.21 MCSS che lavora sul lato italiano. Si tratta di una tradizione conquistata sul campo grazie alla polivalenza di questi modelli, alla ampia gamma di accessori disponibili di cui molti specificamente progettati e costruiti per l’impiego in galleria. La tradizione costruttiva Merlo ha infatti sviluppato, fin dalla nascita dei suoi primi sollevatori, una offerta sempre più ampia di attrezzature progettate e costruite dalla Tre Emme, Società del Gruppo che ha una mission specifica nel settore. La capacità di sapersi adattare alle specifiche esigenze dei Clienti, progettando anche attrezzature extra listino per rispondere a problemi particolari, ha permesso a Merlo di avere un’offerta che comprende oggi centinaia di accessori specifici che spaziano dalle semplici forche fino a posacentine, pinze per legnami o navicelle portapersone passando da benne per materiali generici, rifiuti o per specifici utilizzi agricoli.