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Mix-design delle miscele bituminose

Analisi delle curve granulometriche e proporzionamento degli aggregati secondo il metodo di Bailey per la corretta impostazione della composizione volumetrica delle miscele

Mix-design delle miscele bituminose

Se invece esiste un’esperienza precedente, i dati disponibili provenienti da miscele bituminose già in uso possono essere utilizzati in modo da creare intervalli più ristretti (più accurati) verso cui indirizzare i futuri mix-design per specifici gruppi di aggregati.

Nel caso di miscele in uso con evidenze di scarsa lavorabilità del materiale durante la posa in opera e la compattazione o altre carenze, le formule dovrebbero essere riesaminate con il metodo di Bailey al fine di apportare le modifiche necessarie (e verificarne l’efficacia).

Conclusioni

Le tolleranze granulometriche, generalmente richieste a livello di Norme tecniche contrattuali, sono ben note; tuttavia, in fase di qualifica di nuove miscele bituminose, è altrettanto noto che l’impiego di curve granulometriche semplicemente rispondenti alle tolleranze richieste non basta ad assicurare l’ottenimento, in tempi ragionevoli e senza l’esecuzione di un eccessivo numero di tentativi (impasti di prova), di miscele bituminose conformi ai requisiti volumetrici richiesti.

È per tale motivo che in questa fase l’esperienza e la capacità di giudizio dei Tecnici coinvolti sono quasi sempre da ritenere elementi indispensabili ai fini del successo del processo di mix design.

Tuttavia, al fine di snellire il volume di prove e per sopperire alla mancanza di informazioni nel caso di nuove produzioni di aggregati, è sicuramente consigliabile ricorrere a strumenti guida in grado di indirizzare correttamente, su base oggettiva e ripetibile, il processo di mix design e predisporre quanto necessario al conseguimento dei requisiti finali richiesti.

In questo senso, il metodo di Bailey rappresenta uno strumento eccellente che, in considerazione delle modalità di incastro e del grado di impacchettamento degli aggregati, consente di prevedere il cambiamento del contenuto di vuoti intergranulari in risposta alle sole variazioni granulometriche.

Intervenendo sui parametri definiti dal metodo, infatti, è possibile modificare il contenuto di vuoti intergranulari, la lavorabilità del materiale durante la posa in opera e la compattazione, la resistenza alle deformazioni permanenti e, infine, le prestazioni a lungo termine della pavimentazione.