La tecnica di manutenzione stradale più diffusa consiste nella fresatura del conglomerato bituminoso ammalorato, prima di procedere con la stesa dei nuovi strati. Tale tecnica produce una notevole quantità di conglomerato bituminoso di recupero (Reclaimed Asphalt – RA), comunemente detto fresato.
Sebbene questo materiale sia spesso erroneamente considerato uno scarto, in realtà i suoi costituenti (aggregati e bitume) presentano importanti proprietà meccaniche residue, le quali non devono essere sottovalutate ma rivalorizzate.
Il fresato può infatti essere usato nella realizzazione di nuovi strati in conglomerato bituminoso, sia con tecniche di riciclaggio a freddo che con tecniche di riciclaggio a caldo.
Nel riciclaggio a freddo il fresato viene reimpiegato come “aggregato nero” perché il bitume in esso contenuto resta approssimativamente inerte. Di conseguenza esso interagisce in maniera meno efficiente con il bitume vergine necessario al confezionamento della nuova miscela e, in pratica, il fresato è utilizzato come parte sostitutiva degli aggregati vergini.
Al contrario, nella tecnica di riciclaggio a caldo sia il bitume che gli aggregati contenuti nel fresato sono recuperati dal punto di vista meccanico, anche se generalmente la quantità di fresato che è possibile inserire all’interno della nuova miscela risulta essere notevolmente inferiore rispetto alla tecnica a freddo.