La formazione delle buche e il loro ripristino
Più precisi di noi nella valutazione dei dissesti, gli Inglesi hanno conteggiato il numero di buche risanate nello scorso anno: circa 1.500.000, di cui 72.544 nella sola Londra.
In Inghilterra, il riempimento di una buca costa mediamente 57 Euro, se si interviene in maniera programmata, e 83 Euro per gli interventi eseguiti in emergenza. In Italia non disponiamo di questi dati: esiste solo la percezione del degrado di gran parte del patrimonio stradale, evidenziato dalle buche. In modo semplicistico, si tende ad attribuire l’incombenza delle buche alla concomitanza dell’azione dell’acqua e del traffico.
In realtà, il danno può scaturire da diverse cause: problemi geotecnici del sottofondo, per effetto di infiltrazioni superficiali attraverso gli strati legati, per sollecitazioni straordinarie in corrispondenza di tratti particolari del tracciato stradale o, più semplicemente, per il raggiungimento della “fine vita utile” della pavimentazione. Esistono anche problematiche puntuali specifiche dovute, ad esempio, ad un’imperfezione costruttiva oppure a un dissesto localizzato che si può verificare nel corso della vita utile della sovrastruttura.
In tali punti, il traffico veicolare dà origine a tensioni elevate, superiori allo stato limite del materiale, che portano la pavimentazione alla rottura e successivamente al collasso.