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Un “freno” alle frane

Da Sirive, la stabilizzazione della frana Cischele a Recoaro Terme (VI) con una tecnologia innovativa tutta italiana

La scelta del tipo di intervento

Al fine di consolidare il pendio instabile e mettere in sicurezza le abitazioni e la strada provinciale, inizialmente era stata prevista dalla Provincia di Vicenza la realizzazione di un sistema di regimazione delle acque meteoriche provenienti dal versante a monte della strada provinciale, nella porzione settentrionale dell’area in dissesto, e di un pozzo drenante di grande diametro che consentisse l’abbattimento delle pressioni interstiziali che si registrano durante i periodi di precipitazione.

Le indagini geognostiche del 2011 e 2012 hanno però evidenziato un assetto stratigrafico particolarmente critico in corrispondenza della posizione adatta a realizzare il pozzo. Questo avrebbe reso particolarmente onerosa la costruzione della struttura.

Si è optato quindi per un consolidamento del versante con ancoraggi flottanti. Tra i principali vantaggi che hanno stimolato l’applicazione della tecnica vi sono la flessibilità, legata alla capacità del sistema di adattarsi alle deformazioni del versante senza perdere di funzionalità, e la modularità degli elementi, che rende l’applicazione particolarmente interessante anche per rallentare frane lente e medio lente per fasi o stralci successivi, qualora non si disponga di finanziamenti sufficienti per una completa stabilizzazione del fenomeno.

L’ancoraggio flottante Sirive nasce dall’idea di estendere la tecnica di rinforzo dei versanti con ancoraggi autoperforanti alla stabilizzazione di frane in terra, lente e medio-profonde.

La tecnica, impiegata su frana Cischele, prevede l’installazione di ancoraggi autoperforanti passivi, completamente cementati al terreno e con un’adeguata fondazione nel sottosuolo profondo resistente, posizionati secondo una geometria discontinua senza una parete di rivestimento del versante, ma con la sola applicazione di una piastra di ridotte dimensioni collegata alla testa di ciascuna barra e interrata nel corpo di frana.

Al termine dell’installazione, il versante viene completamente rivegetato in modo naturale, con una perfetta integrazione ambientale e paesaggistica.

Quando si evidenzia un problema di frane medio-profonde, si pensa alla sistemazione con le classiche opere di sostegno e rinforzo dei versanti (paratie di pali e tiranti, muri di sostegno, ecc.), che sono rigide e si oppongono in genere per flessione e taglio al movimento della frana e vanno facilmente in crisi a causa delle grandi spinte e deformazioni a cui sono soggette.

Gli ancoraggi flottanti agiscono invece da “rinforzi passivi puntuali”: sono pensati infatti come veri e propri “freni per attrito” che assorbono importanti sforzi orizzontali, trovando una condizione di equilibrio interna al versante fino a fermare il movimento della frana.

Nel caso di frana Cischele, è stato così possibile stabilizzare il dissesto con una spesa di molto inferiore rispetto alla soluzione precedentemente ipotizzata, e quindi sostenibile dalla Stazione Appaltante.