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Un “freno” alle frane

Da Sirive, la stabilizzazione della frana Cischele a Recoaro Terme (VI) con una tecnologia innovativa tutta italiana

La geologia di frana Cischele

La frana sita in località Cischele a Recoaro Terme (VI) si è attivata con le forti piogge dell’evento alluvionale che ha colpito la regione Veneto e in particolare la provincia di Vicenza nel Novembre 2010. Il dissesto presenta estensione trasversale e longitudinale rispettivamente di circa 120 e 180 m. Il sito si trova a un’altitudine compresa tra 550 e 600 m s.l.m. e il pendio ha una pendenza media di 23-25°.

La frana interessa la S.P. 246 e alcune abitazioni della località Cischele, che presentano segni visibili dei lenti e continui spostamenti dovuti a seguito dell’attivazione del dissesto, mostrando evidenti lesioni, abbassamento della pavimentazione e fratture nei muri di contenimento.

Dal punto di vista geologico, l’area poggia su un basamento cristallino costituito da filladi quarzifere, al di sopra del quale si trovano arenarie di Val Gardena (fino a circa 20-25 m dal p.c.) e una formazione di 10-12 m a Bellerophon, con frequenti intercalazioni siltoso-argillose.

Dalle misure inclinometriche il movimento franoso appare attivato al contatto tra Bellerophon e arenarie, con uno spessore massimo del corpo di frana pari a 20-25 m.

Si tratta di una frana lenta di tipo traslazionale, con spostamenti fortemente correlati alla variazione delle pressioni interstiziali nel corpo di frana. L’innesco avviene infatti in concomitanza con eventi piovosi particolarmente intensi.

Le piogge generano un innalzamento molto rapido del livello della falda, con una conseguente riduzione della resistenza disponibile in corrispondenza della superficie di scivolamento causata dall’aumento delle pressioni interstiziali e relativo innesco del movimento. Dai rilievi inclinometrici la velocità di avanzamento pre-intervento era compresa tra 25-45 mm/anno.