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Miscele stradali: le malte bituminose contenenti scoria “bianca” d’acciaieria

I più recenti sviluppi di una ricerca in corso presso il Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale (ICEA) dell’Università degli Studi di Padova in collaborazione con l’Università di Burgos (Spagna)

Miscele stradali: le malte bituminose contenenti scoria “bianca” d’acciaieria

Nella presente sperimentazione, quindi, le prove sono state eseguite alle temperature di 50, 60, 70 e 80 °C su campioni invecchiati a breve termine (RTFOT). Il principale parametro prestazionale a cui ci si riferisce analizzando i risultati conseguibili attraverso questo tipo di prova consiste essenzialmente nella deformabilità (compliance) non recuperata (Jnr), intesa come rapporto fra la deformazione non recuperata e la corrispondente tensione applicata per ciascun ciclo di carico.

La prova LAS (Linear Amplitude Sweep), infine, consiste in un protocollo sperimentale relativamente innovativo (AASHTO TP 101-14) volto alla determinazione della curva di fatica dei materiali attraverso una singola prova piuttosto veloce e che richiede inoltre ridotte quantità di materiale rispetto ai tradizionali approcci, i quali invece si basano sull’esecuzione di più prove condotte a differenti livelli di sollecitazione e spesso di elevata estensione temporale.

Nello specifico, la prova LAS consiste in due fasi successive ben distinte: dapprima si esegue una prova di Frequency Sweep con l’intento di risalire a specifiche informazioni riguardanti le proprietà dei materiali non danneggiati; di seguito si esegue una Amplitude Sweep al fine di risalire alla risposta al danneggiamento per fatica del campione.

I parametri che descrivono la curva di fatica (pendenza e intercetta con l’asse delle ordinate nel piano bi-logaritmico ampiezza della deformazione vs. cicli di rottura) vengono determinati sulla base di principi di visco-elasticità lineare e della teoria dell’accumulo di danno VECD (Visco-Elastic Continuum Damage) e vengono quindi calcolati a partire dai risultati ottenuti nelle due fasi in termini di modulo complesso e angolo di fase, noto il livello deformativo applicato.

Nel caso in esame, dovendo testare anche malte invecchiate a lungo termine caratterizzate da limite lineare LVE piuttosto ridotto alla temperatura selezionata per le prove (20 °C), si è adottata un’ampiezza della deformazione per la Frequency Sweep iniziale pari a 0,025%, con frequenze variabili fra 0,1 Hz e 10 Hz (in modo da rimanere nel campo di visco-elasticità lineare), mentre la successiva Amplitude Sweep è stata eseguita incrementando linearmente ed in continuo l’ampiezza della deformazione da 0% a 7,5%, con frequenza di carico costante pari a 10 Hz, per un totale di 3.100 cicli di carico.

Si precisa che la configurazione geometrica di prova adottata è quella di piatto-piatto da 8 mm con gap pari a 2 mm. Per maggiori dettagli di natura procedurale e analitica relativi alle prove eseguite con il DSR si rimanda alla Normativa tecnica di riferimento.