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La riforestazione di territori per ridurre le emissioni di CO2

L'abbattimento delle emissioni causate dal traffico autostradale nell'ambito dell'approvazione in sede di procedura di Valutazione di Impatto Ambientale dei progetti di ampliamento alla terza corsia dell'Autostrada A14 Bologna-Bari-Taranto

La riforestazione di territori per ridurre le emissioni di CO2

Le emissioni in atmosfera di elementi inquinanti da traffico veicolare rappresentano uno degli aspetti ambientali che si affrontano nell’ambito delle valutazioni di impatto ambientale degli interventi autostradali. Fra queste emissioni vi sono i cosiddetti “gas-serra”, ossia quelli che contribuiscono all’effetto serra. La riduzione, se non la eliminazione, di questi inquinanti nelle emissioni da traffico veicolare rappresenta una sfida in primis per l’ingegneria dell’autoveicolo.

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  •  L’Autostrada A14 a tre corsie nel tratto Cattolica-Porto Sant’Elpidio
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     L’Autostrada A14 a tre corsie nel tratto Cattolica-Porto Sant’Elpidio
  • Il calcolo delle emissioni di CO2 da compensare
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    Il calcolo delle emissioni di CO2 da compensare
  • I parametri minimi per una foresta adottati per gli interventi di riforestazione in linea con gli obiettivi del Protocollo di Kyoto.
* Copertura forestale arborea, associata o meno a quella arbustiva (L.R. 6/2005 e s.m.i.);
** I parametri minimi per una foresta stabiliti dalla L.R. Marche 6/2005 e s.m.i. coincidono con quelli definiti dal DLgs 227/2001
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    I parametri minimi per una foresta adottati per gli interventi di riforestazione in linea con gli obiettivi del Protocollo di Kyoto. * Copertura forestale arborea, associata o meno a quella arbustiva (L.R. 6/2005 e s.m.i.); ** I parametri minimi per una foresta stabiliti dalla L.R. Marche 6/2005 e s.m.i. coincidono con quelli definiti dal DLgs 227/2001
  • I dati richiesti per ciascuna area proposta per la riforestazione
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    I dati richiesti per ciascuna area proposta per la riforestazione
  • Un esempio di intervento di riforestazione
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    Un esempio di intervento di riforestazione
  • Gli interventi di riforestazione nei tratti compresi tra Cattolica e Porto Sant’Elpidio interesseranno 420,83 ettari di superficie
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    Gli interventi di riforestazione nei tratti compresi tra Cattolica e Porto Sant’Elpidio interesseranno 420,83 ettari di superficie

Accanto alle misure di riduzione e di eliminazione delle emissioni di carbonio ci sono politiche e misure come lo sviluppo dei pozzi di assorbimento (sink) dei gas ad effetto serra, ossia di quelle componenti dell’ambiente naturale, quali le foreste (o boschi), capaci di assorbire anidride carbonica (CO2) dall’atmosfera nel corso del loro ciclo di vita. Le piante, infatti, grazie al processo di fotosintesi che sono in grado di compiere, non solo producono l’ossigeno indispensabile alla vita degli altri esseri viventi, ma fissano anche il carbonio, presente in atmosfera sotto forma di CO2, nella biomassa e nel suolo, costituendo in questo modo delle vere e proprie riserve di carbonio (carbon stocks). È questo uno dei temi trattati nel Protocollo di Kyoto (trattato internazionale che prevede l’obbligo in capo ai Paesi industrializzati di operare una drastica riduzione delle emissioni di elementi inquinanti responsabili dell’effetto serra) e nei piani nazionali e regionali che trattano anche questo argomento.

La promozione di interventi di riforestazione rappresenta quindi un’azione positiva di supporto alle strategie di contenimento e di riduzione delle emissioni di gas-serra, in attesa che si diffondano tecnologie pulite e alternative ai combustibili fossili, ma non solo. La valenza positiva delle riforestazioni, infatti, si manifesta anche nel ruolo che la vegetazione svolge nella protezione dei territori interessati dai rischi di dissesto e nel recupero di ambienti caratterizzati da un basso valore ecologico, grazie sostanzialmente nel primo caso all’azione protettiva all’erosione del suolo esercitata dalla vegetazione, nel secondo caso alla formazione di boschi, ossia di sistemi naturali complessi caratterizzati da un’elevata biodiversità.

In questo contesto, il tema delle emissioni di gas-serra e del relativo assorbimento è stato affrontato nell’ambito dell’approvazione in sede di procedura di Valutazione di Impatto Ambientale dei progetti di ampliamento alla terza corsia dell’Autostrada A14 nei tratti compresi tra Cattolica e Porto Sant’Elpidio. Nello specifico, in quella sede è stato previsto che a titolo compensativo delle emissioni di gas-serra dal traffico autostradale dei tratti in progetto fossero predisposti interventi di riforestazione nell’ambito territoriale della Regione Marche, per l’assorbimento di carbonio in linea con gli obiettivi del Piano nazionale di riduzione di gas serra in adempimento al Protocollo di Kyoto, privilegiando il recupero di territori abbandonati e la protezione del territorio dai rischi di dissesto.

Il calcolo delle emissioni di CO2 da compensare

Il Protocollo di Kyoto prevede l’obbligo in capo ai Paesi industrializzati di operare una drastica riduzione delle emissioni di gas-serra in una misura non inferiore al 5% rispetto alle emissioni rispettivamente registrate nel 1990 (considerato come anno base) nel periodo 2008-2012. L’accordo europeo Burden Sharing Agreement del 17 Giugno 1998 ha poi definito la ripartizione delle quote di riduzione delle emissioni nei Paesi UE, prevedendo per l’Italia un impegno di riduzione del 6,5% rispetto ai valori del 1990 e corrispondenti a 33,9 Mt CO2eq/anno, considerando che in quell’anno le emissioni erano pari a 521 Mt CO2eq/anno; di conseguenza, si ottengono per differenza le emissioni massime obiettivo pari a 487,1 Mt CO2eq/anno nel periodo 2008-2012.

Tenuto conto di ciò, nell’ambito dell’ampliamento autostradale della A14 tra Cattolica e Porto Sant’Elpidio, le emissioni di anidride carbonica da compensare sono state definite in modo proporzionale all’incidenza che il settore trasporti ha nell’emissione nazionale e ai chilometri di infrastruttura in progetto rispetto all’estensione nazionale della viabilità primaria (rete autostradale, statale e regionale), da cui sono risultate 11.272 t CO2eq da compensare mediante interventi di riforestazione.

Le caratteristiche delle aree da riforestare ai fini del Protocollo di Kyoto

I parametri dimensionali considerati per realizzare una foresta ai fini del Protocollo di Kyoto sono stati innanzitutto quelli derivanti dal “Report on the determination of Italy’s assigned amount under Article 7, paragraph 4, of the Kyoto Protocol”, mediante il quale l’Italia ha ufficialmente comunicato al Segretariato della Convenzione delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (UNFCCC) la propria definizione di foresta da adottare ai fini del Protocollo di Kyoto. Successivamente, si è anche considerata la definizione di bosco indicata nella L.R. Marche 6/2005 “Legge Forestale Regionale” e s.m.i. (ai sensi del D.Lgs. 227/2001, infatti, i termini “bosco”, “foresta” e “selva” sono equiparati), in quanto uno degli obiettivi degli interventi di riforestazione è stato anche l’aumento della superficie forestale regionale. 

L’individuazione delle aree da riforestare

L’entità complessiva delle aree oggetto di riforestazione, come la loro individuazione, è stata definita di comune accordo con la Regione Marche, che ha coinvolto gli Enti territoriali interessati in un processo propositivo di possibili proprie aree disponibili per una riforestazione. Gli Enti coinvolti hanno quindi fornito, per ciascuna area proposta, i dati richiesti, per individuare e caratterizzare quelle idonee alla riforestazione compensativa.

La raccolta dei dati è stato un processo articolato che si è realizzato in più momenti, sia per le difficoltà intrinseche nell’individuare aree potenzialmente idonee alla riforestazione, sia per reperire dei dati il più possibile completi. In conclusione, sono risultate 60 aree idonee per la riforestazione, corrispondenti a complessivi 420,83 ettari di superficie potenzialmente riforestabile e relative a 19 Enti, tra cui Comuni, Province e Comunità Montane.

Il calcolo dell’assorbimento di CO2 delle riforestazioni

Il calcolo dell’assorbimento di CO2 delle riforestazioni previste sulle aree individuate per tale scopo è stato effettuato considerando innanzitutto per ciascuna di esse il tipo di bosco potenziale. Successivamente, si sono stimate le capacità di assorbimento di ciascuna area considerando i valori dei sink emersi sia da un lavoro relativo proprio ai boschi delle Marche, sia da un altro relativo a piante arboree del Nord America (nel caso di formazioni forestali non presenti nel primo) e relativi alle singole categorie forestali individuate in base alla vegetazione potenziale suddetta.

Infine, considerando un periodo di riferimento per l’incremento della massa legnosa pari a cinque anni, in quanto relativo al periodo 2008-2012 nel quale il Protocollo di Kyoto richiese la riduzione delle emissioni di gas serra, è risultato che i 420,83 ettari consentirebbero, nel complesso, un potenziale assorbimento di 11.071,04 t di CO2.

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