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Il ponte degli Acquedotti a Tivoli tra resti archeologici e orografia complessa

Con la nuova opera sarà finalmente risolto il problema della fluidità e della sicurezza stradale della S.P. 33 “Empolitana” nel tratto di collegamento tra l’abitato di Tivoli e lo svincolo autostradale di Castel Madama

Il ponte degli Acquedotti a Tivoli tra resti archeologici e orografia complessa

In effetti il cavalletto centrale, anche senza ritegni elastoplastici, avrebbe potuto assorbire il sisma di progetto con una modesta escursione in campo plastico senza rischio di rotture fragili in quanto è un elemento snello realizzato in carpenteria metallica; dato però il costo molto contenuto di questi ritegni, non si sono viste controindicazioni al loro inserimento quali elementi sacrificali nel caso di eventi sismici di intensità eccezionalmente elevata riducendo contestualmente le sollecitazioni in fondazione.

In direzione trasversale vale un ragionamento analogo e per questa direzione tutti e tre gli appoggi sono stati dotati di ritegni elastoplastici. Nel caso delle spalle, questo ha permesso di dimensionare le fondazioni in maniera ragionevole in modo da mantenerle sempre in campo elastico anche per gli eventi sismici con periodo di ritorno millenario.

Le analisi non lineari nel dominio del tempo condotte per il ponte hanno permesso di dimensionare questi ritegni in modo da avere forze massime e spostamenti relativamente contenuti.

Dati tecnici

  • Stazione Appaltante: Astral SpA
  • Progettazione esecutiva: Integra Srl (Marco Petrangeli; Strutture: Camillo Andreocci; Geologia e geotecnica: Massimo Pietrantoni)
  • RUP: Giovanni Torriero
  • Direzione dei Lavori: Marco Panimolle
  • Responsabile della Sicurezza: Dario Varano
  • Impresa esecutrice: Mario Cipriani Srl
  • Responsabile Impresa: Luigi Cipriani
  • Importo dei lavori: 5.224.541 Euro
  • Durata dei lavori: 430 giorni