I campioni sono stati caratterizzati sia sotto l’aspetto chimicofisico-mineralogico e geotecnico, sia sotto quello ecotossicologico e biologico. Dal punto di vista geotecnico, essi mediamente presentano un contenuto di argilla pari al 71,65%, limo 27,45% e sabbia 0,9%.
Il progetto di dragaggio prevede il prelevamento dei fanghi dal fondale e l’immissione della miscela in geofiltri tubolari, posizionati in due siti distinti: il primo ubicato ad una distanza di circa 1 km dall’area di dragaggio sulla sponda in sinistra dell’invaso, il secondo posto a valle dello sbarramento a una distanza massima di circa 0,8-1,0 km sulla sponda in sinistra del fiume Fortore.
È stata valutata la stabilità del versante di stoccaggio dei geofiltri prima e dopo il posizionamento degli stessi mediante apposite analisi di stabilità dei versanti. La disidratazione mediante i geotubi è stata scelta a livello progettuale per i seguenti vantaggi:
- facilità ed economicità di movimentazione e trattamento del fango non palabile;
- modesti interventi di preparazione e ripristino dell’area cantiere;
- possibilità di trattare grandi volumi in aree relativamente ristrette con tempi brevi di intervento;
- elevata efficienza nella concentrazione del solido e di consolidazione del materiale;
- facilità di ripristino ambientale;
- basso consumo energetico diretto (sollevamento già compreso nella fase di dragaggio) ed indiretto (nessun trasporto) • elevata qualità del filtrato;
- re-impiego on site dei tubi come elementi strutturali per rimodellamenti morfologici.